Carlos Cuesta alla guida del Parma. Chi è il tecnico più giovane della Serie A
Cuesta per gli emiliani: trent’anni da compiere il prossimo 29 luglio e la panchina gialloblù ereditata da Cristian Chivu. Spagnolo, a scuola da Arteta, sarà l’allenatore più giovane del campionato 25/26👇

La scelta
E’ possibile che un ventinovenne si sieda su una panchina di Serie A? Può accadere che in un campionato così restio al rinnovamento e spesso in cerca di soluzioni conservatrici (ne è lo specchio la situazione della Nazionale), ci sia spazio per scelte in controtendenza, spiazzanti, un po’ rischiose ma di certo intriganti? Dalle parti di Parma, la risposta a queste due domande è ufficialmente sì.
Dopo l’addio di Chivu(passato all’Inter) sul taccuino della società erano presenti i soliti nomi, allenatori bene o male già noti al nostro calcio, ma la decisione, a sorpresa, è stata quella di intraprendere una strada del tutto nuova, un sentiero non tracciato, optando per un cambio radicale di strategia.
I crociati hanno deciso infatti di affidare la loro panchina ad un tecnico giovanissimo, senza ancora alcuna esperienza da primo allenatore. Sulla carta, un azzardo imprudente, nei fatti, una scelta fuori dagli schemi, il cui coraggio merita comunque di essere messo in rilievo. Nessuna garanzia di avere ragione, ma la voglia di provare qualcosa di realmente diverso. E questa, in Italia, è già una buona notizia.
Lui si chiama Carlos Cuesta, di anni ne ha ventinove, quando esordirà in gialloblù ne avrà da poco compiuti trenta e sarà il più giovane esordiente su una panchina di Serie A nel XXI secolo, nonché dai tempi del secondo dopoguerra. Un record, sì, ma non assoluto: nel lontano 1939 fu Elio Loschi a guidare la Triestina in una partita del massimo campionato, prendendo il timone alabardato all’età di 29 anni, 9 mesi e 20 giorni.

Essere i più giovani a fare la propria comparsa in scena non significa necessariamente essere i più bravi, né che le cose andranno necessariamente per il verso giusto. Al netto dell’inesperienza, le credenziali dello spagnolo, però, non sono da ignorare, specie contando il suo non essere neppure trentenne. I primi passi li muove nel settore tecnico dell’Atletico Madrid, dove viene messo alla guida dell’under14, con buoni risultati.
Il suo lavoro piace e viene notato da Federico Cherubini (attuale ad del Parma) che all’epoca(2018) fa il direttore sportivo alla Juventus ed è proprio lì che lo chiama, per inserirlo nello staff tecnico dell’under17. Sono due anni formativi per Cuesta, quelli in bianconero, prima di affrontare la più formativa delle avventure vissute fin qui: l’esperienza da collaboratore all’Arsenal.
Nel 2020 Mikel Arteta, che allena i ‘gunners’ già da un anno, lo vuole al suo fianco in qualità di assistente. A Londra, Cuesta trascorre cinque anni super intensi, lavorando spalla a spalla con il “pupillo” di Pep Guardiola, crescendo professionalmente, e sperando, perché no, di riuscire a replicare il cammino del suo maestro: fare la gavetta all’ombra di un grande allenatore(come accaduto a Mikel con Pep), per poi giocarsi la chance in prima persona.
E nello stupore generale, il Parma questa chance gliel’ha offerta davvero. La mentalità è “iberica”, quindi votata al gioco, ma filtrata dalle due grosse esperienze citate sopra, e potrebbe portare una ventata di fresco nel panorama così tremendamente stantio del nostro calcio. Poi ci sono i risultati, e se sarà un successo o meno, lo dirà solo il campo.
