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Tarquinio Prisco il quinto Re di Roma

La scena si apre con una carrozza che arriva in città . È un cocchio ricco di orpelli e di nobile fattura . Lo conduce un giovane, accanto sua moglie Tanaquilla. Un’aquila piomba sulla testa del giovane afferrandogli il cappello, poi volteggiando lo depone nuovamente sul suo capo. La moglie non ha dubbi, è un presagio divino di futuro successo, d’altronde è stata proprio lei a volere andare a Roma. Il giovane è Tarquinio Prisco, etrusco, di Tarquinia, di madre etrusca ma padre greco, ed è proprio per la sua origine paterna che , nonostante ricco ed intelligente viene osteggiato dai suoi concittadini nell’accesso a cariche pubbliche.

Tarquinio Prisco

A Roma si fa subito notare e ben volere tanto è che il re Anco Marzio lo vuole nella sua corte, lo elegge consigliere , poi lo adotta come figlio, chiedendo di prendersi cura dei suoi figli naturali ma che Tarquinio Prisco alla sua morte allontanerà da Roma ascendendo al trono.

Lo governerà per 37 anni inaugurando nuove guerre con Sabini ed etruschi che dopo anni di sconfitte e ribellioni si arrenderanno. Con il grande bottino di guerra attua veri cantieri a Roma , costruisce nuove mura , inizia i lavori del tempio di Giove capitolino , costruisce la cloaca massima . Instaura una serie di nuovi rituali , inserisce la musica nei rituali sacri e la tromba nelle azioni di guerra. Riforma l’esercito istituendo la cavalleria e aumentando il numero delle centurie.

Aumenta anche il numero di senatori portandoli a 200. La commistione tra il sistema di gestione dello stato etrusco e romano con lui si fa sentire ma produce enormi migliorie. Fattisi grandi i figli di Anco Marzio tornano in città assassinandolo e rivendicando il trono ma la moglie Tanaquilla con uno stratagemma riesce a far adottare quello che diventerà il suo successore : Servio Tullio che diventerà il senato re di Roma.

Fonte immagini – Wikipedia

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