Attualità

Ciò che abbiamo fatto per gli altri e per il mondo resta ed è immortale.(Harvey B. Mackay)

Aiutare chi ha bisogno ed essere solidali fa parte della natura dell’uomo anche se non tutti la seguono: significa dare una mano ai senza tetto, ai migranti, ai bambini abbandonati o agli animali, ecc…

“Il volontario” è l’uomo mosso da empatia, giustizia collettiva e altruismo che non trae alcun profitto da quest’attività poiché non viene retribuito da nessuno e, dunque, agisce per bontà d’animo e soprattutto in buona fede decidendo di dare ad altri non solo il proprio aiuto e il proprio tempo ma anche ciò che ha in più o semplicemente vuole donare.

Nel mondo in cui viviamo ci sono tantissime problematiche con vari rischi e pericoli: persone che perdono il lavoro, popolazioni che scappano dai propri paesi poiché vi è la guerra, bambini che vengono abbandonati dalle famiglie, uomini e donne che non hanno una fissa dimora, animali domestici non curati da nessuno, ecc…

Non importa perché una persona si trovi in una condizione di difficoltà; può capitare a tutti di prendere una decisione sbagliata o di subirne altrui. La vita, per quanto bella sia, certe volte non perdona.

Sono nate esattamente con questo scopo le associazioni di volontariato che sostengono i meno fortunati. E i giovani dovrebbero avere la possibilità di provare una qualsiasi attività di questo genere, cosi da sensibilizzarsi sotto questo punto di vista, evitando di pensare che queste problematiche siano tanto lontane da loro. L’approccio al volontariato del mondo giovanile dovrebbe essere promosso non solo dalle singole famiglie ma anche dalle scuole, dove la mente dei ragazzi si apre al mondo.

Aiutarsi l’un l’altro è sicuramente la base per poter sopravvivere in questa giungla urbana che chiamiamo società ma, certo, è fondamentale anche che questa sia un’attività fatta con passione e dedizione.

Quest’istanza non può rimanere solo un argomento, una traccia d’esame, un articolo da leggere o un compito per casa ma deve divenire qualcosa di più. Bisogna spalancare il proprio cuore, dare spazio alle riflessioni e al confronto sviluppando empatia verso i meno fortunati. Madre Teresa di Calcutta diceva “Chi, nel cammino della vita, ha acceso anche soltanto una fiaccola nell’ora buia di qualcuno non è vissuto invano”: siamo pronti ad illuminare la notte.

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Carola Ciabatti & Paola Coco

IV C Liceo Classico Europeo del Convitto Nazionale Mario Cutelli

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