Psicologia e Relazioni

Meno male che c’è l’incredibile Hulk!

Ti capita mai di sentirti così arrabbiato da desiderare di spaccare tutto? In queste situazioni raramente riusciamo a fermarci e se qualcuno ci chiede di restare calmi, rischia di peggiorare la situazione. Perché succede questo? Perché non riusciamo facilmente a controllare la rabbia? E a cosa serve questa emozione? Se hai letto gli articoli delle settimane precedenti, avrai già capito che tutte le emozioni sono indispensabili per la nostra sopravvivenza. Hai già incontrato la tristezza, questa settimana proviamo a comprendere la rabbia.

Se provi a ricordare l’ultima volta in cui hai provato rabbia, ecco quello che probabilmente hai sperimentato: il cuore batte più velocemente, si alza la temperatura corporea, il respiro è più corto, la pressione arteriosa aumenta, i muscoli si irrigidiscono, ti senti più forte e inizi ad aver voglia di fare a pezzi qualcosa…o qualcuno. La descrizione ricorda un po’ le trasformazioni dell’incredibile Hulk! E proprio questo personaggio può aiutarci a comprendere meglio la funzione della rabbia: lo scienziato David Banner si trasforma in Hulk ogni volta che è seriamente minacciato o in pericolo. La creatura che viene fuori da questa trasformazione è fuori controllo ma utilissima per la sopravvivenza del dr. Banner.

E in effetti la rabbia serve proprio a proteggerci: ogni volta che qualcuno o qualcosa ci minaccia il nostro organismo mette in atto una serie di strategie che lo preparano alla difesa o all’attacco. Per difenderci o attaccare abbiamo bisogno di forza ed energia (adrenalina, maggiore afflusso di sangue ai muscoli…), di sentire meno dolore possibile (desensibilizzazione, muscoli contratti e pronti a scattare) e di diventare anche noi minacciosi per incutere timore nell’aggressore (sguardo fisso, denti in mostra, petto in fuori…). Quindi, quando sei arrabbiato, significa che ti senti in pericolo e il tuo corpo si sta preparando a difendersi .Per questo non funziona chiederti di smettere: sarebbe come pretendere che rinunci a difenderti.

Nella tua vita probabilmente non hai minacce gravi come predatori o i cannoni dei militari che inseguono l’incredibile Hulk, ma il tuo organismo metterà in atto comunque tutte queste trasformazioni anche per minacce più lievi. Attenzione: per minacce non intendo solo aggressioni fisiche! Per esempio per gli esseri umani è molto pericoloso anche essere giudicati male: per questo spesso ti arrabbi quando qualcuno critica te o le tue idee. Allora bisognerebbe dare libero sfogo alla rabbia? Magari picchiando qualcuno o distruggendo qualcosa? Ovviamente no. La soluzione è imparare ad esprimerla in modo consapevole per evitare che sia la rabbia a gestire noi!

Per capire meglio cosa voglio dirti possiamo osservare gli animali che sanno “usare” la rabbia molto meglio di noi. Per esempio, se qualcuno invade il territorio di un cane, in genere, prima di mordere, il cane inizia ad abbaiare e ringhiare. Attacca solo quando il malcapitato, magari senza saperlo, si è spinto troppo oltre all’interno di quello che considera il suo territorio. Questo significa che qualsiasi cane sa esprimere la sua emozione segnalandola chiaramente prima di metterla in atto con una vera e propria aggressione. Mostrare i denti e ringhiare è il modo con cui il cane avvisa che è pronto ad attaccare se non ci allontaniamo. A noi invece insegnano che non bisogna arrabbiarsi, così, per essere “gentili”, evitiamo di “avvisare” gli altri che qualcosa non ci piace o ci spaventa. Il problema è che possiamo reprimere la rabbia ma non ad evitarla. E a furia di tentare di trattenerla spesso ne accumuliamo così tanta da rischiare di esplodere!

Così, per non infastidire gli altri avvisandoli che siamo arrabbiati finiamo a volte per “sbranarli” quando si sono avvicinati troppo al nostro territorio…L’espressione della rabbia invece (digrignare i denti, battere i piedi, avvisare gli altri che siamo arrabbiati) permette all’emozione di adempiere alla sua funzione e in molti casi di esaurirsi. Ogni volta che ti sentirai arrabbiato, chiediti cosa ti spaventa. Forse scoprirai che sotto la rabbia c’è anche paura e, ancora più in fondo, un po’ di tristezza. Prova a rivolgere l’attenzione a questa parte di te spaventata o triste, chiediti di cosa ha bisogno, ascoltala con curiosità e vedrai che la rabbia piano piano si placherà.

Loading

Dott.ssa Laura Bongiorno

Dr.ssa Laura Bongiorno Psicologa psicoterapeuta www.siamofenici.com Tel. 349-4757170; laura.bongiorno@gmail.com

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *