Psicologia e Relazioni

Emozionarsi

Qual è la prima cosa che ti viene in mente quando pensi alla parola emozioni?

Ripensa all’ultima volta che hai avuto l’ansia per una interrogazione …

Oppure a quando sei stato felice perché…

Quali sensazioni senti nel corpo?

Sicuramente ti sarà capitato di sentirti travolto da una emozione: il cuore batte forte, ti manca il respiro, ti senti agitato, non riesci a pensare ad altro.

Molte volte questa attivazione del corpo rientra dopo un po’, altre volte ne restiamo sopraffatti per molto tempo, ore, giorni o settimane.

Non ci sono emozioni giuste o sbagliate, tutte hanno una loro funzione e una loro utilità per la sopravvivenza o la vita di relazione.

 Se continuerai a seguirci lo scoprirai leggendo gli altri articoli che seguiranno a cura di Mindful Sicilia, nei quali parleremo di molte emozioni, rabbia, tristezza, paura, vergogna, invidia, gioia.

Il problema non è l’emozione in sé: per quanto sgradevole possa essere provarla, non possiamo evitarla. Fa parte della vita.

Infatti una emozione lasciata libera di manifestarsi si trasformerà automaticamente in 90 secondi!

Invece è preoccuparsi troppo per una emozione, fissarsi su di essa e cercare di controllarla a tutti i costi che ne prolunga l’intensità e la durata.

Stare a rimuginare un evento che ci preoccupa, rifiutare e giudicare l’emozione (“non dovrei sentirmi così!”), escluderla dalla consapevolezza (“non ci voglio pensare”) aumenta la nostra sofferenza e rende insopportabile quello stato emotivo.

Molte volte ci dicono di ragionare con la testa e lasciare stare le emozioni, ma le emozioni stanno nella testa e nel corpo. Ignorarle significa fare uno sforzo immane per controllarle, nasconderle e negarle a noi stessi.

Molto spesso è più facile distrarsi, magari restando attaccati al cellulare scrollando post, stati, video, storie, reels. Oppure farsi trasportare lontano dalla serie tv del momento. Oppure usare altri strumenti esterni come alcol, fumo, cibo per regolare l’intensità della risposta emotiva.

Peccato che le emozioni continueranno a farsi sentire attraverso il corpo: tachicardia, difficoltà a respirare, mal di testa, contratture muscolari, mal di pancia…

Ci sono mille modi in cui una emozione riesce a farsi sentire bussando alla porta della nostra consapevolezza. A volte riesce a buttarla giù, quando si trasforma in attacco di panico!

L’energia di una emozione è come quella di una cascata: non possiamo fermarla ma la possiamo incanalare ed utilizzarla al meglio.

Essere emotivi non significa non essere razionali. Le due cose sembrano in opposizione: reazioni emotive vs risposte logiche.

In realtà per rispondere consapevolmente ad una emozione, invece di farci trascinare dalla sua energia, dobbiamo prima di tutto entrare in contatto con quella emozione, riconoscerla, comprenderla e accettarla.

Questo ci rende liberi: i nostri comportamenti non sono più condizionati dallo stato emotivo del momento ma abbiamo la possibilità di scegliere come agire.

Le emozioni sono il nostro GPS interno, se le ascoltiamo orientano i nostri comportamenti.

Comprendere se stessi inizia dal riconoscere le proprie emozioni, una risposta di rabbia può significare un tentativo di difesa da qualcosa o qualcuno, un pianto é il bisogno di essere consolati.

Da dove iniziare?

In teoria sembra difficile, in pratica dobbiamo iniziare dal corpo, dal contatto con le sensazioni fisiche che ogni emozione esprime nel corpo.

Quindi iniziamo dall’ascolto per conoscerle e gradualmente impariamo a non avere paura di avvicinarle piuttosto che scappare. Tanto torneranno…

Ricordiamo che l’emozione può essere nostra alleata nell’affrontare gli ostacoli della vita e impariamo a “prendere il tè con le nostre emozioni” o se preferite una pizza o un gelato!

Restare in contatto con le emozioni e quindi con noi stessi è un percorso.

 Il primo passo è scegliere di essere coraggiosi, prendersi cura di sé e non fuggire.

Ricordiamo che non siamo soli in questo percorso ma chiunque attorno a noi affronta quotidianamente la stessa sfida (anche se non lo mostra) e per questo possiamo sempre cercare sostegno e confronto nelle persone vicine, nei professionisti ma anche in letture e nelle nostre passioni.

Noi cercheremo di accompagnarvi per un po’.

Buona lettura!

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Dott.ssa Letizia Ferrante

Letizia Ferrante psicologa, psicoterapeuta, Associazione Mindful Sicilia/Olos Centro Studi.

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