COVID-19: un nemico subdolo per le giovani menti
Gli effetti della pandemia hanno avuto e continuano ad avere su bambini e adolescenti, soprattutto i più vulnerabili, gravi ripercussioni a livello fisico, psicologico ed emotivo.
Solitudine, emarginazione e paura sono l’oggetto principale delle segnalazioni raccolte nel mondo giovanile durante la pandemia. Molti bambini e ragazzi sembrano aver sperimentato un senso di malessere dato dalla chiusura delle scuole e, in generale, dall’impossibilità di uscire da casa e avere una vita sociale.
Le misure di contenimento emanate dallo Stato hanno avuto un impatto negativo sugli equilibri di tutti i cittadini, colpendo l’intera società.
Quest’emergenza sanitaria ha alimentato negli adolescenti una continua frustrazione, legata alla malattia, ma anche alle conseguenze economiche e sociali della propria famiglia. I ragazzi sono stati costretti a stare molte ore davanti a degli schermi, eliminando lo sport, le uscite e gli incontri con amici e familiari. Inoltre, l’impatto della didattica a distanza è stato molto forte: gli studenti si sono ritrovati in delle condizioni che non avrebbero mai immaginato.
Il Covid -19 ha seminato in questi anni ansia, disturbi nel sonno, disagi, pessimismo e basse aspettative per il futuro. Il disagio, tra la prima e la seconda ondata, è aumentato notevolmente, come dimostrano molte indagini svolte di recente. Fra le altre, Telefono Azzurro e Doxa Kids riportano come numerose coppie di genitori hanno riscontrato nei figli un uso eccessivo dei social network, cambiamenti nell’alimentazione e nel ciclo del sonno, isolamento e ritiro sociale. Un genitore su cinque con figli adolescenti è spaventato dall’idea che questi possano perdere la fiducia nel futuro e che possano risentire delle difficoltà economiche familiari. In corrispondenza delle seguenti ondate, tutte queste problematiche hanno persistito o addirittura si sono moltiplicate.
La maggior parte degli studi sui disturbi psicologici è stata condotta nel Regno Unito e in Cina e i risultati mostrano delle variazioni nelle percentuali di ansia mediamente dal 19% al 64% e di depressione dal 22% al 44%.
Viene anche osservato, tramite altri studi, come nei mesi iniziali della pandemia, un aumento di abusi, abbandoni e maltrattamenti coniugali e familiari.
Gli esperti raccomandano a tutti i genitori di non smettere di lottare e di stare vicini ai propri figli, con la speranza che tutto questo possa essere presto solo un periodo da ricordare e da studiare sui libri e che, con l’adeguato aiuto psicologico nei casi più gravi, si possa ritornare presto ad un esteso benessere collettivo.

Infatti fu così a mia figlia anziché di aiutarla del problema si della malattia vera che abbiamo scoperto durante la pandemia di questo virus i professori in alcuni in particolare e la vice preside l’ha aiuto con una bocciatura di assenze scolastiche non volendo metterla in DD perché se era positiva al virus si poteva siccome per loro avendo la rcu era una bugia giustifica dai medici professionali su questa malattia era un modo buono che invenzione si da noi genitori che tutto il resto che ci ha aiutato io ringrazio tutti