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Seoul: l’incendio della discordia. Riflettori sull’ineguaglianza sociale. È proprio così?

Ph: AP AHn Young- joon – solo per uso editoriale.
Seoul, capitale della tecnologia, additata per ineguaglianza sociale. Sebbene possa sembrare così, i fatti ci dimostrano il contrario.

L’incendio di Seoul nella località di Guryong , ultimo slum della capitale , ha provocato l’evacuazione di circa 500 persone dalle loro abitazioni, e circa 60 case sono state bruciate. I dati sono riportati dall’agenzia stampa Yonhap News.

Lo scoppio dell’incendio è avvenuto attorno alle 6,30 nel quarto distretto del villaggio, situato nel Gangnam Ward.

Non sono stati segnalati morti o feriti.

Attualmente ci sono oltre 660 famiglie nel villaggio e la maggior parte delle abitazioni sono strutture improvvisate con pannelli di compensato vinilico e lamiera.

Le condizioni di queste famiglie sono evidentemente precarie ed è alquanto facile dedurne una netta disuguaglianza sociale, corroborata dal fatto che il villaggio si trova esattamente di fronte al lussuoso quartiere Gangnam, ad alta densità turistica e ben frequentato.

Ma davvero il governo di Seoul avrebbe avuto tutto l’interesse di tenersi una costola rotta al suo interno? Davvero sarebbe stato così cieco da non accorgersi che solo una strada separa l’egemonia del lusso dallo scempio paesaggistico della baraccopoli? E davvero avrebbe investito così tanto per attirare il turismo, universitari da tutto il mondo, brand di tutto il mondo, senza muovere un dito per rimuovere quella tanto additata “Ineguaglianza sociale“, così come riportato da titoloni di giornali esteri?

Ebbene no. Il Governo coreano non è così stupido. A dimostrarlo sono prove documentali. Infatti, si può parlare di inuguaglianza sociale quando lo Stato non fa nulla per rimuovere gli ostacoli. Gli stessi che da ben dieci lunghi anni a questa parte l’amministrazione ha tentato di rimuovere con un piano di riqualificazione, mai portato a termine per via dei disaccordi tra le autorità e gli abitanti dei terreni e i residenti. L’offerta dell’amministrazione dopotutto era anche molto allettante, infatti sarebbero state assegnate alle famiglie abitazioni “umane e dignitose” in case popolari.

Ph: Bloomberg.com

Nel 2019 circa 400 famiglie avevano accettato l’offerta, mentre le restanti 600 case continuavano ad essere abitate. Inoltre lo scorso Agosto, a causa delle forti alluvioni, la baraccopoli era già stata colpita duramente. Motivo per cui per l’ennesima volta l’amministrazione li aveva invitati al ricollocamento presso strutture sicure.

Certamente in questi termini, non si può parlare di inuguaglianza sociale da parte dello Stato, bensì di ragioni più strettamente legati a fattori personali, di sub cultura, di attaccamento alle proprie abitudini. E cosa da non dimenticare, le leggi non sono uguali in tutto il mondo. Infatti, l’espropriazione per pubblica utilità, che è un concetto di diritto romano, non è applicabile alla stessa maniera in Corea del sud.

Questa potrebbe essere l’occasione propizia per una sistemazione dignitosa per le famiglie di Guryong , che fa di Seoul ambasciatrice dell’eguaglianza sociale e del decoro pubblico.

Gangnam

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