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Roma: la fine della repubblica e la nascita dell’impero.

Con la cacciata dell’ultimo re di Roma, il senato decide di applicare come sistema di gestione del potere la Repubblica. Ci avevano già provato alla morte del primo re ma dopo un anno avevano di comune accordo deciso di eleggere un nuovo re. La Roma arcaica aveva bisogno di legislatori e di un uomo al potere mentre 250 anni dopo la città è matura per procedere ad una nuova forma di governo supportata anche da un sistema di spartizione del potere che consente alle molte voci presenti nel tessuto cittadino di vedersi rappresentare in sensato.

La Repubblica degli albori è comunque un cantiere in via di sviluppo, ci sono due partiti fondamentalmente, i rappresentanti della Gens romana , quindi la parte nobile e poi i tribuni della plebe più vicini al popolo . Si decide anche da subito di affidare la gestione dell’esercito a due consoli che monitorandosi a vicenda regoleranno l’andamento delle guerre e parte della gestione interna compresi i momenti di crisi tra la popolazione . Inoltre verrà eletta la carica di Pontefice Massimo che si occuperà di tutti i riti e la sacralità del calendario.

La classe politica di Roma manifesta da subito un grande senso della cosa pubblica e l’idea di continuare l’espansione verso il meridione di italia cosa già in parte riuscita con la conquista di tutta la Tuscia e il crollo della civiltà Etrusca sconfitta dai greci a sud . Roma si apprestata a diventare una potenza non più soltanto militare ma anche marittima e lo sguardo verso sud porterà presto allo scontro con una civiltà che già veleggia e controlla gran parte del mediterraneo: Cartagine 

Fonte immagine – Wikipedia

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