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I poeti e la guerra: un percorso da Omero a Quasimodo

La poesia si è dovuta relazionare più volte con la guerra.
Con posizioni diverse relative all’autore e al secolo in cui veniva elaborato.
Una volta il poeta si schierava o narrava gli eventi, attualmente invece troviamo delle vere e proprie denunce di guerra.
Omero può essere considerato un poeta di guerra, raccontando per esempio, la guerra tra Achei e Troiani e cantando equamente, le imprese di Ettore e Achille.
Nella letteratura medievale, l’esaltazione della guerra è una peculiarità.
Gli eroi combattono per un giusto ideale e i poeti ne cantano le gesta.


L’esaltazione della guerra diventa un concetto lontano nel tardo Ottocento, dove Alessandro Manzoni e Walter Scott non esaltano più le ragioni di guerra, ma anzi si focalizzano sui popoli oppressi e vittime di situazioni non volute.
Essi hanno in comune la stessa concezione della storia, che finisce per concordare con quella delle persone comuni.
Inoltre è finalmente l’uomo e non il conquistatore a comparire nella celebre ode “Cinque Maggio”.

Poeti in guerra


Nel primo Novecento invece troviamo delle contraddizioni; da un lato il Futurismo e dall’altro, i War poets.
Giuseppe Ungaretti nella sua raccolta “L’allegria” ci dispone delle sue liriche più belle, dedicate alla sua esperienza nella Grande Guerra.
Con “Soldati”, descrive la precarietà dell’esistenza, proprio come quella delle foglie autunnali.
Salvatore Quasimodo, uno dei poeti esponenti dell’ermetismo, rimane sconvolto dall’esperienza della Seconda guerra mondiale.
Descrive un bombardamento ai Navigli, ribadendo più volte che la città era ormai morta, nella poesia “Milano”, dell’agosto 1943.
I due manifesti fondamentali contro la guerra sono “Alle fronde dei salici” e “Uomo del mio tempo”.

I poeti e la guerra (l’evoluzione)

Come in ogni cosa, troviamo un’evoluzione.
L’evoluzione della poesia, attualmente si basa sui cantanti.
Infatti i cantanti, sono i poeti moderni, che tramite le loro canzoni ci permettono di comunicare un determinato messaggio sociale, politico o di qualsiasi altro tipo.
Una delle canzoni più conosciute per essere una vera e propria denuncia contro la guerra, è “Non mi avete fatto niente” di Ermal Meta e Fabrizio Moro.
Canzone che a Sanremo 2018 vinse il primo posto, e il riconoscimento TIMMUSIC per “brano più ascoltato” durante il festival.

Fabrizio Moro e Ermal meta


Al di fuori dell’Italia, troviamo dei “pilastri” fondamentali della storia della musica.
Ad esempio i Rolling Stones, denunciano la guerra con “Gimme shelter”, i Guns N’ Roses con “Civil war”, Sting con “Russians”, John Lennon con “Give peace a chance” e via dicendo, moltissimi altri artisti.
Esse sono tutte canzoni scritte dopo la Seconda guerra mondiale, proprio per ricordare e dare importanza all’orrendo passato.
Sotto questo punto di vista, troviamo un punto comune con il Novecento; non c’è uno schieramento ma bensì una denuncia contro la guerra e una focalizzazione sulle vittime.

Federica Sapuppo

Classe 2D, IIS Marconi-Mangano

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