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I disturbi alimentari: come comprenderli

L’ingresso intrusivo di Internet e l’onnipresenza dei social media nelle nostre vite ha rivoluzionato sostanzialmente il modo in cui interagiamo, comunichiamo e percepiamo gli altri e noi stessi. Sebbene questi mezzi offrano una connettività senza precedenti e un accesso illimitato ad un quantitativo pressoché infinto di informazioni, esercitano anche un profondo influsso sulle norme sociali, sugli ideali culturali e sul processo di formazione della nostra individualità. 

All’interno di questo panorama digitale, il costante bombardamento con immagini curate, narrazioni filtrate e standard di bellezza irrealistici a cui siamo sottoposti può avere un impatto significativo sulla nostra salute mentale, contribuendo allo sviluppo e all’aggravamento dei disturbi alimentari.

Dalla ricerca incessante della magrezza al ciclo distruttivo del binge eating e del vomito autoindotto, i disturbi alimentari si manifestano in varie forme, provocando la distruzione sia del corpo che della mente. 

Cosa sono i disturbi alimentari?

I disturbi alimentari sono complessi disturbi mentali caratterizzati da abitudini nutrizionali anomale, una preoccupazione estrema per il peso e/o la forma, e percezioni distorte dell’immagine corporea.

Negli ultimi anni, la ricerca sulle cause, i fattori di rischio e il trattamento dei disturbi alimentari ha avuto significativi progressi, gettando luce sui meccanismi sottostanti e sulle potenziali terapie.

Fra i disturbi alimentari più diffusi annoveriamo l’anoressia, la bulimia e il binge eating.

L’anoressia

L’anoressia nervosa implica una restrizione estrema dell’apporto calorico, con la conseguente perdita vertiginosa del peso. Spesso innescata da una visione viziata della propria fisicità, l’anoressia è accompagnata da una incontrollabile paura del cibo, dal timore di guadagnare peso e da un eccessivo esercizio fisico.

Risulta essere fra i meccanismi più distruttivi e letali, dato che il deterioramento del corpo non riguarda unicamente squilibri e disfunzioni, ma può portare alla morte.

Ricordiamo, inoltre, come nelle donne l’anoressia conduca spesso all’interruzione del ciclo ovarico e ad una situazione di amenorrea, che in molti casi si traduce nell’incapacità di fecondazione e di proseguimento delle gravidanze.

La bulimia

La bulimia si caratterizza per una ciclica alimentazione sregolata, composta dall’assunzione eccessiva di cibi, seguita da comportamenti compensatori, come il vomito, l’abuso di lassativi o diuretici e il digiuno. Questi comportamenti sono spesso accompagnati da una sensazione di perdita di controllo durante i periodi di abbuffata.

Chi ne è affetto vede il proprio corpo mutare irrefrenabilmente e continuamente, il peso salire e scendere in base alla frequenza, spesso altalenante, degli attacchi. 

La bulimia è un nemico silenzioso, difficile da individuare. Le soluzioni compensatorie, così come gli stessi episodi, sono attuate in solitudine, di nascosto, lontano da giudizi e pregne di vergogna.

I problemi fisici scaturiti dalla bulimia possono includere disidratazione, squilibri elettrolitici, danni dentali dovuti al vomito frequente, disturbi gastrointestinali e problemi cardiaci.

Il binge eating

Infine, abbiamo il binge eating, anche noto come il disturbo da alimentazione incontrollata, che consiste proprio negli attacchi sopracitati. Si distingue dalla bulimia per l’assenza di comportamenti risolutivi.

Chi soffre di binge eating consuma una quantità spropositata di cibo in tempi ridotti, un conforto fugace che dà la momentanea sensazione di aver affrontato e dissolto la negatività e tutte quelle problematiche che hanno innescato la fame emotiva.

A tal riguardo, con fame emotiva non si intende l’effettiva presenza di appetito, quanto più il meccanismo mentale che, in risposta a turbamenti, richiede l’assunzione di alimenti – di norma zuccherati – per occupare un vuoto ipotetico.

Le stime dei disturbi alimentari

Secondo un rapporto del Ministero della Salute italiano, la percentuale di individui affetti da anoressia nervosa si aggiri sullo 0,5-1% della popolazione italiana, colpendo in prevalenza ragazze adolescenti e giovani donne.

La bulimia nervosa, invece, si stima che coinvolga circa lo 0,2% e lo 0,6%. Anche in questo caso, le donne sono più comunemente colpite rispetto agli uomini.

Per il disturbo da alimentazione incontrollata la percentuale raggiunge il 2-3%. 

È importante sottolineare che tali stime siano approssimative.

La salute mentale sembra ancora oggi essere un taboo, da molti negata e da tanti altri ancora sottovalutata. Quindi, le cifre potrebbero essere ancora più alte, considerati eventuali casi non diagnosticati o riportati.

Cause e terapie

Le cause dei disturbi alimentari sono complesse e multifattoriali. Coinvolgendo una combinazione di fattori genetici, biologici, psicologici, sociali e culturali.

Sebbene una buona educazione alimentare possa sicuramente aiutare a prevenirli e contribuire alla costruzione di un rapporto salutare e positivo con il cibo, bisogna anche considerare che non vi possono essere effettivamente dei filtri che proteggano dagli stimoli sociali e culturali.

In caso di insorgenza, bisogna poter contare su programmi finalizzati alla loro cura. Terapie mirate e personalizzate, che monitorino il paziente lungo tutto il percorso di ripresa e oltre, composte dal lavoro sinergetico di psicologi e nutrizionisti.

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