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Taekwondo: l’arte marziale coreana che insegna il “rispetto” e la “consapevolezza personale”.

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International Taekwondo Day, la disciplina oltre i confini

Taekwondo è lo sport nazionale della Corea del Sud. Nato a cavallo tra il 1940 e 1950 è un’arte marziale a contatto pieno diventata ufficialmente una disciplina olimpionica a partire dalle Olimpiadi di Sydney del 2000.

Nel 2006 la federazione sportiva World Taekwondo (WT) designa il 4 settembre come International Taekwondo Day in commemorazione del 4 settembre 1994 giorno in cui durante la 103° sessione del CIO, Comitato Olimpico Internazionale, il taekwondo venne riconosciuto come gioco olimpico ufficiale.

Prima di allora infatti, nel 1988 e nel 1992, rispettivamente ai Giochi Olimpici di Seoul e Barcellona questa disciplina era stata ammessa solo come sport dimostrativo.

Il termine ‘taekwondo’ deriva dall’unione di tre caratteri: tae ‘calcio’, kwon ‘pugno’ e do ‘arte’, elementi che sono alla base di questa disciplina che segue i cinque principi di cortesia, integrità, perseveranza, autocontrollo e spirito indomito. Il taekwondo insegna non solo l’acquisizione di una consapevolezza personale ma anche il rispetto verso il prossimo, gli insegnanti e l’ambiente in cui si è immersi.

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Il dobok, la divisa del taekwondo, è di colore bianco ed è costituito da tre parti: la casacca, i pantaloni e la cintura; quest’ultima indica, a seconda del colore, il grado del praticante. Si parte dal bianco candido che simboleggia la purezza e la base di partenza, mano a mano che l’allievo acquisisce consapevolezza, attraverso un costante lavoro di crescita e miglioramento, avanza di grado ed il colore della cintura cambia in base agli obiettivi raggiunti fino ad arrivare, eventualmente, alla cintura nera, che rappresenta la notte, racchiude in sé tutti i colori delle altre cinture e simboleggia, dunque, la conclusione di un cammino e l’inizio di un nuovo percorso fisico e mentale.

Il taekwondo è suddiviso in diverse discipline, tra cui le forme e il combattimento.

Il primo è una sequenza di tecniche di movimenti prestabiliti contro avversari immaginari, le gare di forme possono essere eseguite individualmente o a squadre.

Il combattimento si svolge su un’area chiamata gyeong gi jang su cui i due atleti si affrontano in 3 round di 2 minuti ciascuno con un intervallo di 1 minuto.

Gli atleti sono divisi per sesso, età e categorie di peso, 8 in tutto, e sono muniti di protezioni come casco, corazza, conchiglia, paradenti e parabraccia. È vietato, pena l’ammonizione, colpire sotto la cintura, colpire con la testa o con il ginocchio, uscire dal confine.

In Corea del Sud il taekwondo è uno sport molto amato e praticato sin da piccoli, come il calcio in Italia. Ma l’interesse per questa disciplina esce dai confini nazionali e si espande in oltre 188 paesi secondo una stima del 2009, infatti, è praticato da circa 70 milioni di persone.

Fonti:

Corea today (articolo di Di Son Joo Yung)

Istituto Culturale Coreano

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