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Catania – Una maledizione chiamata “gol”. La missione dello Zeoli-bis

Debutto a reti bianche e fischi del Massimino per una squadra che non sa più vincere. “Zorro” di nuovo alle prese con un Catania ammalato, la sua missione è risollevarlo in fretta. Intanto la Turris accorcia il distacco dai rossazzurri👇

Michele Zeoli
📸calcio.oasport.it – Michele Zeoli, 50 anni, per la seconda volta in stagione alla guida del Catania – www.voceliberaweb.it

Niente scossa. Una “regola” del mondo del calcio vuole che ad ogni cambio di allenatore debba coincidere una reazione emotiva da parte del gruppo-squadra, messo di fronte alle proprie responsabilità dall’esonero del tecnico precedente. Una risposta che ci si aspetterebbe di carattere psicologico, piuttosto che di gioco. Ma la promozione di Michele Zeoli a responsabile della prima squadra non aveva certo i crismi del vero e proprio cambio di guida tecnica. Lui in fondo di questo nuovo corso del Catania ha sempre fatto parte anche se con incarichi diversi: vice di Ferraro lo scorso anno, allenatore della primavera all’inizio della stagione, gestore per due sole gare dell’interregno tra l’addio di Tabbiani e la venuta di Lucarelli nel mese di novembre, e infine collaboratore del mister livornese fino all’esonero di quest’ultimo la scorsa settimana. Una figura già conosciuta da tutti e conscia di quanto siano profondi i mali dell’annata, che era impensabile potesse stravolgere da subito la fisionomia e l’andatura di un Catania in estrema difficoltà, gravato dal peso di una classifica che si è fatta preoccupante dopo che la vittoria della Turris a Caserta ha ridotto a quattro i punti di distacco dal quintultimo posto.

Gli etnei rimangono così prigionieri delle loro croniche debolezze, in primis mentali, poi fisiche e tecnico-tattiche. Problematiche figlie di una stagione sbagliata nei suoi presupposti, difficili da fronteggiare per qualsiasi allenatore si fosse seduto sulla panchina rossazzurra in questo momento. Lo zero a zero con il Potenza non fa che certificare la crisi dentro cui il Catania si trova a vivere e che i numeri del girone di ritorno raffigurano in modo impietoso: solo 2 vittorie in 12 partite, 6 gare senza andare a segno, 5 pari e 5 sconfitte. Eccettuata la parentesi Coppa Italia, un ruolino di marcia da far impressione per la sua negatività, che ha visto la formazione rossazzurra scendere da un pur misero decimo posto alla ventesima giornata al quindicesimo attuale, a ridosso della zona calda. A fare da collante tra le due gestioni Tabbiani-Lucarelli c’è l’insipienza del reparto offensivo, rimasto poco incisivo nonostante la rivoluzione operata a gennaio e attualmente tra i peggiori della categoria, con un’altra sonora bocciatura rimediata domenica.

Da cosa ripartire, dunque? L’ultima istantanea del match del “Massimino” vede i giocatori del Catania uscire a testa bassa tra i fischi e le contestazioni di buona parte del pubblico, perché la frustrazione di un campionato simile ci mette pochissimo ad affiorare, nonostante un secondo tempo in cui gli etnei effettivamente si scuotono e cercano a più riprese la via del gol. In mezzo a quelle facce deluse, affrante per l’ennesima vittoria che non arriva, si vede un Michele Zeoli intento a rincuorare i più tristi. Parole di conforto e mano sulla spalla di un Costantino quasi in lacrime, con la testa ancora su quel pallone scagliato in cielo a pochi metri dalla porta lucana, che sarebbe potuto valere i tre punti e una boccata d’ossigeno vitale. C‘è un blocco psicologico a condizionare le prestazioni di alcuni elementi. E’ proprio qui che dovrà farsi apprezzare il lavoro di “Zorro”, nel trasmettere fiducia ad un gruppo che l’ha smarrita, facendo da faro affinché la nave raggiunga a breve il porto sicuro, senza riportare ulteriori danni. Il rischio che la stagione si trasformi da deludente in disastrosa esiste e va scongiurato ad ogni costo, per questo motivo serve il supporto di tutti. Davvero non gli si può chiedere di più, oltre all’essere l’uomo che questi colori li ha dentro e sa come attraversare le intemperie portando con sé la squadra. Il resto non ha importanza, non al momento, nemmeno la finale che si avvicina.

📸CataniaFC

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