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Serie C – Primo tempo shock. Non basta la reazione: Catania travolto 5-2 dall’Avellino

Serie C: Pioggia di gol al “Partenio”. Una prima frazione di marca biancoverde si chiude sul 3-0, gli etnei accorciano le distanze ad inizio ripresa ma alla fine cedono ai padroni di casa. Altro pesante ko per Lucarelli⬇️

Catania
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Sempre più giù. Dopo Crotone ad inizio anno, il Catania torna a perdere con tre gol di scarto. In terra irpina i rossazzurri subiscono una delle peggiori sconfitte della gestione Lucarelli e rimangono a soli sei punti di distacco dalla zona play-out (aspettando l’esito di Giugliano-Turris). L’allarme è scattato già da tempo in casa etnea, dinanzi ad una squadra che in questo campionato continua a mostrarsi fragile e che stasera si è vista schiaffeggiata da un avversario di alta classifica, quasi senza soluzione di continuità. La doppia finale con il Padova e la prospettiva di disputare i play-off partendo dagli ottavi appaiono ad oggi troppo lontane, decisamente meno urgenti rispetto all’esigenza di rimettere in piedi una stagione che l’umiliante ko del “Partenio” ha reso ancora più amara, oltre ad aumentare il rischio di vanificare quanto di buono fatto in Coppa Italia, qualora l’andazzo negativo non venisse invertito.

C’è da preoccuparsi? La classifica parla da sé e racconta di un Catania quindicesimo, a ridosso del baratro della lotta per non retrocedere a poco meno di due mesi dalla chiusura del torneo. Nessuna delle vittorie pesanti raccolte di recente dai rossazzurri (contro Juve Stabia e Rimini segnatamente) è stata utile ad innescare un trend positivo, con gli uomini di Lucarelli che si sono riconfermati piatti e abulici, se non proprio passivi al cospetto di rivali sempre più aggressivi e calati a pieno nella categoria. La sconfitta maturata oggi, oltre a pesare sul morale per il brutto passivo, lascia sconcerto per come ha preso forma. Un Avellino cinico infierisce sulle distrazioni rossazzurre e mantiene le redini della gara, eccezion fatta per le due fiammate di Marsura e Castellini, per poi gonfiare la rete altre due volte, chiudendo definitivamente la contesa.

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