Nicolò Zaniolo e la sua parabola romanista

11/02/202327/04/2023 Fabrizio La Rocca

Una prima stagione da urlo🚀, gli infortuni❌, il gossip🗣ed il triste epilogo🤦‍♂️: la parabola giallorossa di un ex (?) predestinato

Il 19 Settembre del 2018 Nicolò Zaniolo, allora diciannovenne, faceva il suo esordio nelle competizioni ufficiali con la maglia della Roma, in uno scenario d’eccezione: lo Stadio Santiago Bernabéu di Madrid, al cospetto dei galacticos campioni d’Europa in carica. Un debutto niente male per quella che all’epoca appariva come una delle più intriganti promesse del calcio italiano. Nell’estate dello stesso anno il giovane Nicolò era stato inserito nella trattativa che aveva portato Radja Nainggolan a indossare la maglia dell’Inter, compiendo il percorso opposto dalla primavera neroazzurra, dove aveva iniziato a farsi notare.

La prima stagione in maglia giallorossa segna l’ascesa del ragazzo originario di Massa nel panorama calcistico italiano. In campionato, prima con Di Francesco e poi con Ranieri, Zaniolo inizia a venire impiegato con regolarità, facendosi apprezzare per la prestanza fisica e per le ottime doti tecniche e segnando diversi gol di pregevole fattura (cucchiaio contro il Sassuolo dopo aver fatto sedere il portiere). Impossibile poi dimenticare la sua doppietta al Porto negli ottavi d’andata di Champions League (2-1), una gara che sembra proiettarlo al massimo livello internazionalehttps://www.voceliberaweb.it/.

La seconda stagione alla Roma si apre nel segno della continuità. Nicolò non risente del cambio di guida tecnica (subentra Fonseca) e mantiene alto il livello delle sue prestazioni. Tuttavia, il 12 Gennaio del 2020, nel match casalingo perso contro la Juventus (1-2), Zaniolo rimedia la rottura del legamento crociato del ginocchio destro, con associata lesione al menisco. Un brutto colpo per un ragazzo che fino a quel momento si stava facendo valere, attirando persino l’interesse delle big europee.

Il suo ritorno in campo avviene sei mesi più tardi, in piena pandemia, nella partita che la sua Roma perde contro il Napoli al San Paolo. In quel frenetico finale di campionato segnato dal Covid Zaniolo colleziona alcune presenze, perlopiù scampoli di partita, cercando di riguadagnare la brillantezza degli inizi. Proprio mentre si stava preparando a quella che doveva rappresentare la stagione del ritorno, ecco che un altro infortunio, più grave del precedente, lo colpisce, questa volta al legamento del ginocchio sinistro, costringendolo a guardare da casa l’intera annata 2020/21.

E’ a questo punto forse che nella testa del ragazzo qualcosa cede. Per ben due volte in procinto di spiccare il volo e per due volte bloccato da gravi infortuni. Il suo ennesimo rientro in campo avviene ad inizio 2021/22, nel frattempo sulla panchina giallorossa si è seduto José Mourinho, interprete di un calcio diametralmente opposto a quello del suo predecessore Fonseca, un calcio estremamente tattico, di impronta difensivista, in cui Zaniolo non riesce ad esprimere le sue qualità.

Il peso delle vicende extracalcistiche, le voci dall’interno dello spogliatoio di una sua non integerrima professionalità, unite ad un rendimento troppo discontinuo, fanno concentrare su Zaniolo le feroci critiche di un ambiente estremamente caldo come quello romanista. Critiche a cui il ragazzo si dimostra insofferente, non riuscendo ad invertire il trend negativo venutosi a creare.

La rottura definitiva si consuma nella stagione attualmente in corso dove le sue prestazioni risultano essere spesso insufficienti e l’attenzione mediatica si sposta continuamente sulle beghe fuori dal terreno di gioco, come a voler ricercare una ragione per un tale scadimento delle sue qualità. Il tecnico portoghese cerca di proteggerlo, riconoscendone il talento, ma non manca di riservargli qualche frecciatina. Alla fine, complice anche la sua condotta non irreprensibile, la società decide di metterlo fuori rosa, ufficializzandone in seguito la cessione ai turchi del Galatasaray nella sessione di mercato invernale.