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Lula vince le presidenziali in Brasile. Dopo tanti anni il Brasile torna ad essere un paese democratico.

Dopo una lunga giornata molto tesa con un paese spaccato esattamente in due parti, Luiz Inácio Lula da Silva ha vinto le presidenziali con il 50,9% dei voti.

Lula ha parlato dopo la chiusura dello spoglio: «Hanno cercato di seppellirmi vivo» ma «ho avuto un processo di resurrezione nella politica brasiliana. Sono qui per governare il Paese in un momento molto difficile, ma riusciremo a trovare le risposte». Poi Lula ha promesso di governare per tutti i brasiliani, non soltanto per chi lo ha votato, perché «non esistono due Brasili, siamo un unico popolo, un’unica nazione. Non devono più esserci famiglie divise dalla politica». Ha promesso «un salario giusto e libertà religiose» e «di porre fine alla fame, ancora una volta». E una democrazia «reale, concreta, con crescita economica ripartita in tutta la popolazione perché così la democrazia deve funzionare, non per perpetuare le diseguaglianze». Ha parlato di un Brasile che ha riconquistato stabilità e credibilità anche agli occhi del mondo: «Oggi il Brasile è tornato, è pronto a riprendere il protagonismo nella lotta per l’ambiente e contro il cambiamento climatico e lotteremo per la deforestazione zero dell’Amazzonia». Nelle principali città del Paese è esplosa la gioia del popolo «lulista» con caroselli di auto, balli in strada e bandiere rosse al vento.

Inoltre nella giornata di ieri, i sospetti che la polizia e i sostenitori di Bolsonaro potessero bloccare i sostenitori di Lula per esprimere il proprio voto è stata molto alta, infatti Lula ha condiviso un messaggio nei suoi social lanciato da Felipe Neto (un noto Youtuber sostenitore di Lula) che diceva: “Attenzione, se ti viene vietato di votare. Se c’è una qualsiasi azione da parte della polizia o da qualsiasi altra istituzione che ti impedisca di votare. Scarica l’app Pardal! L’app è del Tribunale Superiore Elettorale!!! Registra il tuo reclamo nell’app. Condividi! IMPORTANTE!”

Lula e Bolsonaro, due politici molto diversi fra di loro.

Lula è storicamente un simbolo della sinistra sudamericana e mondiale.

La sua lunga carriera politica cominciata come sindacalista era stata compromessa da una serie di scandali e da una condanna per corruzione che aveva portato al suo incarceramento…per poi essere annullata.

I suoi anni di presidenza furono un periodo di grande crescita economica del Brasile, caratterizzati da interventi efficaci nella lotta alla povertà e alla fame nelle fasce più povere, grazie a fondi sociali e sostegni economici.

Bolsonaro ha invece sempre espresso chiaramente le sue idee di destra radicale, e aveva impostato la sua campagna puntando su un forte conservatorismo sociale, difesa dei valori cristiani tradizionali, retorica bellicosa nei confronti delle rivendicazioni delle minorenze e della presunta “ideologia gender”:

Durante la sua amministrazione, Bolsonaro ha abbassato le tasse per i più ricchi, riformato le pensioni, reso più semplice l’accesso alle armi e ridotto i budget destinati alla tutela dell’ambiente e in particolare della foresta amazzonica.

La sua presidenza è stata caratterizzata anche da numerosi scandali legati alla corruzione e da continue polemiche: Bolsonaro ha gestito in maniera assai discutibile e controversa la pandemia, in cui sono morti 685.000 brasiliani ed è stato accusato di aver sottovalutato i pericoli del coronavirus, mostrandosi scettico nei confronti dei vaccini e proponendo anche soluzioni non scientifiche.

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