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JP Morgan, la storia della banca più prestigiosa del mondo

JP Morgan torna ad essere la banca più importante al mondo. Dopo aver perso il primato nel novembre del 2020, la principale banca statunitense per asset e capitalizzazioni di mercato, riconquista il vertice della classifica mondiale delle “G-SIB”, cioè dei grandi istituti bancari di interesse sistematico. Prima che il Financial Stability Board pubblicasse le sue ultime graduatorie, la JP Morgan si collocava nel Bucket 3, insieme a Citigroup e HSBC, mentre oggi risale nella fascia superiore, la Bucket 4.

Ma da dove nasce la JP Morgan?

La banca più importante a livello mondiale ha come sua figura fondatrice quella di John Pierpont Morgan, uno dei più alti profili di sempre in ambito finanziario. Figlio di banchiere, John entrò subito in contatto con un mondo che lo vide presto protagonista. Il contesto storico nel quale iniziò a muoversi fu quello degli anni della Guerra di secessione Americana. Durante il periodo della guerra civile statunitense fu coinvolto nella c.d. “Hall Carbine Affair”, uno dei casi di speculazione commerciale più famosi di sempre.

Morgan fece da intermediario tra un commerciante d’armi e lo Stato americano per un affare che riguardava l’acquisto di 5 mila carabine difettose ad un prezzo nettamente superiore sia al reale valore della merce sia in relazione ai prezzi del mercato. Fu proprio John colui che trasse il maggior profitto dall’operazione, riuscendo ad evitare al tempo stesso qualunque coinvolgimento legale. Negli anni successivi arrivò però la vera e propria svolta. Ancora una volta il ruolo che egli sfruttò fu quello dell’intermediario, l’ambito invece fu quello ferroviario, assumendo il ruolo di intermediario garante della correttezza nella gestione degli investimenti del settore. Tuttavia in un contesto entro il quale risultava assente qualsiasi regolamentazione, Morgan riuscì agevolmente a monopolizzare l’insieme degli investimenti nel settore, arrivando ad assumerne praticamente il controllo acquistando una quota non indifferente quasi in ogni impresa ferroviaria americana.

Alla fine degli anni ’70 del XIX secolo John si affacciò anche al settore energetico e a quello dell’acciaio. Nel 1878 risultava essere il principale finanziatore della Edison Electricity Company, la quale qualche anno più tardi si trasformò nella General Electric Company, ad oggi una delle più importanti multinazionali che opera nel campo della tecnologia e dei servizi ad essa connessi, capace secondo la rivista economica Fortune di vantare uno dei maggiori fatturati tra le compagnie di rilevanza mondiale.

Morgan divenne poi il maggiore finanziatore della Federal Streel Company, divenendo in un secondo momento azionista di maggioranza di Carnegie, una delle principali società del settore dell’acciaio, per cui versò al suo fondatore, Andrew Carnegie, un totale di circa 480 milioni di dollari. All’inizio del XX secolo, proprio dalla fusione di quest’ultime due società, nacque la United Steel Corp, capace nel tempo di espandersi anche nel continente europeo.

A soli 34 anni John acquisì invece la quasi totalità del controllo della banca fondata dal padre, la JP Morgan&Co, trasformandola nel 1871 nella Drexel Morgan & Company, mettendosi in società con Anthony Joseph Drexel. Successivamente alla morte di quest’ultimo, nel 1895, prese il nome di J.P. Morgan & Co. Nel 1907 arrivò il momento della consacrazione. Agli inizi del secolo infatti gli Stati Uniti d’America furono colpiti da una grave crisi finanziaria, ricordata come il “Panico del 1907”, quando l’indice della borsa di New York perse circa il 50% rispetto al valore complessivo dell’anno precedente.

Contemporaneamente molti istituti di credito iniziarono a dichiarare bancarotta, generando una corsa di massa tra la gente per ritirare i propri risparmi dai conti correnti. Il sistema finanziario americano fu costretto ad esporsi ad una certa instabilità, considerando anche la mancanza di liquidità che si era venuta a creare. In un quadro coì precario John riuscì a realizzare una delle operazioni finanziarie più importanti di sempre. Fu attraverso il suo operato che si riuscì infatti a mettere insieme i gestori di quasi tutti gli istituti finanziari americani, arrivando ad una condizione utile al mercato statunitense per reggere gli effetti negativi di una crisi capace, diversamente, di portare gli USA in default.

Successivamente alla morte di John Pierpont Morgan, avvenuta a Roma nel 1913, la banca continuò a conservare una posizione di prestigio, tale da divenire la più celebre non solo nel panorama americano ma anche in quello mondiale. Nel 1935, in virtù della legge Glass-Staegall, la quale vietava che una stessa società potesse lavorare come banca commerciale e contemporaneamente come banca d’investimento, si realizzò una forzata scissione dalla quale nacque la Morgan Stanley, avente funzione di banca d’investimento indipendente. In seguito, e precisamente all’inizio degli anni 2000, la J.P. Morgan&Co si fuse con la Chase Manhattan Corporation, dalla quale venne ad essere costituita la J.P. Morgan Chase & Co. Tra il 2019 e il 2020 essa disponeva di 25,4 bilioni di dollari in deposito e un equivalente di 2,9 bilioni in gestione, dati che certificano la sua posizione primaria nell’ambito finanziario. Ieri come oggi.

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