CulturaGenerale

Incoronazione di Carlo III, la magia del rito tra storia e attualità

Re Carlo e la Regina Camilla i protagonisti della cerimonia, tra rito, tradizione e sprazzi di modernità👑

Carlo
Il Giornale – Una fase della cerimoniahttps://www.voceliberaweb.it/

L’attesa di una vita. Settanta lunghi anni, dal 6 Febbraio 1952 allo scorso 8 Settembre, quando si è spenta la Regina Elisabetta, hanno fatto di Carlo il più longevo erede al trono della storia britannica, frantumando il record che apparteneva a Edoardo VII che dovette aspettare oltre sessant’anni prima di diventare sovrano. Una figura discussa e controversa, come accaduto per altri reali inglesi, mai del tutto apprezzata dall’opinione pubblica. Ad incidere sulla percezione comune del personaggio avrà di certo contribuito il fatto di essersi trovato quasi schiacciato tra il peso istituzionale della madre, divenuta un’icona della monarchia, e la grande popolarità della prima moglie Diana, anch’ella diventata un mito globale di cui ancora Carlo sconta la presenza.

Sono queste le premesse storiche con cui il primogenito di Elisabetta è finalmente salito al trono e la cerimonia di ieri, per la quarantesima volta tenutasi presso l’Abbazia di Westminster, ne ha simbolicamente sancito l’inizio del regno. Un evento che ha conservato l’aura di solennità e quel fascino quasi mistico che aleggia su una istituzione plurisecolare come la monarchia britannica, apportando però diversi elementi di novità, sia organizzativi che sostanziali, in rottura con la tradizione e con il più “vicino” precedente, quello del 1953.

Getty image – Il principe William, erede al trono, bacia il padre Carlo III dopo il giuramento di fedeltà

Si è optato per un’incoronazione in versione light, con sensibile riduzione di tempi e costi, ben lontano dall’esibizionismo di magnificenza imperialista e dall’enorme sfarzo che avevano caratterizzato quella che vide protagonista Elisabetta II oltre mezzo secolo fa. Decisamente contenuto il numero degli invitati, poco più di duemila, e notevolmente accorciato il tragitto che conduce il sovrano incoronato, a bordo della confortevole “Diamond Jubilee coach” dall’Abbazia a Buckingham Palace, tra due ali di folla. Ma le novità non si limitano a queste soluzioni logistiche, senz’altro opportune vista la non più giovanissima età della coppia reale, comprendendo altresì una serie di scelte dal significato importante legate agli ospiti e al ruolo da questi ricoperto nella consegna al sovrano di alcune delle cosiddette “regalie”, ovvero i gioielli della corona.

All’interno di uno schema rituale che in ogni passaggio della cerimonia ha ricalcato i modelli tradizionali, dall’ingresso del monarca nella chiesa al rito formalizzato di “intronizzazione”, passando per l’unzione con l’olio sacro di Gerusalemme, a chiara testimonianza della profonda religiosità che permea l’intero avvenimento, si segnala la presenza di diversi esponenti di confessioni religiose esterne all’anglicanesimo protestante, a cui in passato non sarebbe stato consentito nemmeno entrare nell’Abbazia. Altro elemento di discontinuità rispetto alla tradizione è dato dalla partecipazione all’evento di numerose persone di diversa estrazione sociale, oltre che di vari leader politici provenienti da ex dominions britannici, inclusivamente riuniti nell’omaggio al nuovo Re.

Insomma una cerimonia che si è mostrata agli occhi del mondo con le solenni vesti della regalità, tipiche della monarchia più prestigiosa in assoluto, riservandosi tuttavia di esibire, in una maniera che non è apparsa forzata, i tratti del multiculturalismo e del pluriconfessionalismo, in un naturale adeguamento alle esigenze di integrazione dei tempi moderni. Una delle fasi più intense sul piano emotivo-simbolico è stata quella che ha visto protagonisti Carlo, adagiatosi sul trono con la corona di Stato Imperiale appena postagli sul capo dall’Arcivescovo di Canterbury Justin Welby, ed il figlio William, Principe di Galles e suo erede diretto, nell’atto di pronunciare il giuramento di fedeltà: “Ti servirò come fedele vassallo” . E’ nelle immagini che immortalano questo passo che si può vedere il presente ed il futuro, non troppo lontano, della monarchia inglese, proprio con Carlo a fare da tramite verso una nuova era.

Copertina: Getty images

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *