In memoria di Fabrizio De André
Oggi 18 febbraio, a Genova nasceva Fabrizio de Andrè , che purtroppo, ci ha lasciato l’11 gennaio 1999.
E quel giorno l’Italia ha perso uno dei suoi più grandi cantautori.
Quindi, qui alla redazione di Voce Libera Web, abbiamo deciso di riproporre le parti e le canzoni più importanti della sua vita , proporvi alcune citazioni dei suoi testi e spiegarvi la profondità del suo animo e l’intelligenza di cui era in possesso.
Dolcenera
De André affermò:
«Questo del protagonista di “Dolcenera” è un curioso tipo di solitudine. È la solitudine dell’innamorato, soprattutto se non corrisposto. Gli piglia una sorta di sogno paranoico, per cui cancella qualsiasi cosa possa frapporsi fra se stesso e l’oggetto del desiderio. È una storia parallela: da una parte c’è l’alluvione che ha sommerso Genova nel ’70, dall’altra c’è questo matto innamorato che aspetta una donna. Ed è talmente avventato in questo suo sogno che ne rimuove addirittura l’assenza, perché lei, in effetti, non arriva. Lui è convinto di farci l’amore, ma lei è con l’acqua alla gola. Questo tipo di sogno, purtroppo, è molto simile a quello del tiranno, che cerca di rimuovere ogni ostacolo che si oppone all’esercizio del proprio potere assoluto.»
Le frasi più belle del testo:
Nera che non si vedeva da una vita intera così dolcenera nera
Nera che picchia forte che butta giù le porte
Nera di malasorte che ammazza e passa oltre
Nera come la sfortuna che si fa la tana dove non c’è luna luna
Acqua che non si aspetta altro che benedetta
Acqua che porta male sale dalle scale sale senza sale sale
Acqua che spacca il monte che affonda terra e ponti
Bocca di rosa
Bocca di rosa parla della storia di una prostituta e del suo arrivo nel paese di Sant’Ilario. Effettivamente però, il termine prostituta non è proprio corretto, infatti, come possiamo leggere nel testo: ”C’è chi l’amore lo fa per noia chi se lo sceglie per professione bocca di rosa né l’uno né l’altro lei lo faceva per passione”, era la passione visiva di questa donna, così lontana dalla chiusura del paese dove era arrivata ad essere additata prima ancora del suo operato. La chiusura di mentalità della società di Sant’Ilario porta a discriminare e indicare come figura in senso negativo Bocca di Rosa rivolgendosi direttamente all’ordine costituito, i carabinieri.
Le frasi più belli di questo testo sono:
La chiamavano bocca di rosa
Metteva l’amore, metteva l’amore
La chiamavano bocca di rosa
Metteva l’amore sopra ogni cosa
C’è chi l’amore lo fa per noia
Chi se lo sceglie per professione
Bocca di rosa né l’uno né l’altro
Lei lo faceva per passione
Si sa che la gente dà buoni consigli
Sentendosi come Gesù nel tempio
Si sa che la gente dà buoni consigli
Se non può più dare cattivo esempio
La canzone dell’amore perduto
De André per questa canzone si ispira alla vicenda reale dell’amore ormai finito tra lui e la sua prima moglie, Enrica Rignon, detta “Puny”. Nelle sue canzoni De André amava parlare dell’amore, descrivendolo come tanto intenso quanto fugace.
Tra le frasi più belle di questo testo ci sono:
Ricordi sbocciavan le viole
con le nostre parole
“Non ci lasceremo mai, mai e poi mai”.
Vorrei dirti ora le stesse cose
ma come fan presto, amore, ad appassire le rose
così per noi
La ballata dell’Amore Cieco
La Ballata Dell’Amore Cieco
Racconta la triste storia di un uomo follemente innamorato, ucciso dalla sua stessa passione. La donna che desidera infatti, sebbene non ricambi il sentimento, decide di sottoporlo a una serie di prove d’amore, così da poter valutare la natura dell’affetto che dichiara. Sacrificò se stesso, sua madre e la sua vita, al servizio di questo amore.
Tra le frasi più belle di questo testo ci sono:
E mentre il sangue lento usciva
E ormai cambiava il suo colore
La vanità fredda gioiva
Un uomo s’era ucciso per il suo amore
Fuori soffiava dolce il vento
Tralalalalla tralallaleru
Ma lei fu presa da sgomento
Quando lo vide morir contento
Morir contento e innamorato
Quando a lei niente era restato
Non il suo amore, non il suo bene
Ma solo il sangue secco delle sue vene
Sally
“Sally” tratta degli esclusi che non riescono ad adattarsi alla società moderna e ne diventano vittime. La canzone racconta infatti di come un gesto di ribellione (andare a giocare con gli zingari nonostante il divieto materno) trascini la protagonista in un mondo di violenza, droga e prostituzione.
Tra le frasi più belle di questo testo abbiamo:
Vicino alla città trovai Pilar del mare
Con due gocce di eroina si addormentava il cuore
Vicino alle roulottes trovai Pilar dei meli
Bocca sporca di mirtilli, un coltello in mezzo ai seni
Mi svegliai sulla quercia, l’assassino era fuggito
Dite al pesciolino che non tornerò
Mi guardai nello stagno, l’assassino s’era già lavato
Dite a mia madre che non tornerò
In più, tra le frasi più belle delle sue canzoni, ricordiamo:
“Ci hanno insegnato la meraviglia
verso la gente che ruba il pane
ora sappiamo che è un delitto
il non rubare quando si ha fame.
(Nella mia ora di libertà)”,
“C’è chi aspetta la pioggia
per non piangere da solo.
(Il bombarolo)”,
“È molto più difficile essere capiti facendo del bene che del male.”
(Hotel Supramonte)
Fonte immagine di copertina: arte.sky.it