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Il Nobel della letteratura 2023 va allo scrittore norvegese Jon Fosse

Jon Fosse, scrittore, drammaturgo e poeta norvegese si aggiudica il Nobel per letteratura. Già alla vigilia era considerato uno dei favoriti, come d’altronde succedeva da diversi anni. Dopo la premiazione, intervistato dal canale televisivo TV2, ha così commentato la vittoria “Sono abituato alla suspense ed ero anche abituato a non ottenere il premio. Mi ero però preparato mentalmente alla felice evenienza nell’ultimo decennio. Oggi è stato un po’ inaspettato per me l’annuncio. Non si arriva più in alto del Premio Nobel. Dopo di esso, è tutto in discesa”.

Per le innovative opere drammaturgiche e la prosa che danno voce all’indicibile“. È stata questa la motivazione dell’assegnazione del Premio che il segretario permanente dell’Accademia Mats Malm ha espresso al vincitore al momento dell’annuncio. Fosse succede alla scrittrice francese Annie Ernaux che nel 2022, rispettando le previsione della vigilia, si era aggiudicata il Nobel.

L’autore, quasi sopraffatto dall’emozione alla consegna del premio, ha espresso il suo commosso ringraziamento attraverso un comunicato affidato alla propria casa editrice norvegese Samlaget. Successivamente la stessa casa editrice, attraverso l’Executive Officer Edmund Austigard, ha voluto congratularsi con uno dei suoi più importanti scrittori: “Siamo immensamente orgogliosi che Fosse abbia ricevuto il Premio Nobel per la letteratura. Come suoi editori, la Det Norske Samlaget ha avuto il privilegio di lavorare con Jon Fosse sin dal suo debutto letterario nel 1983, e ha assistito alla notevole crescita di questa voce prolifica. Abbiamo assistito allo sviluppo di un autore che, dopo aver stabilito una solida presenza come romanziere, poeta e scrittore per bambini, si è poi rivolto alla drammaturgia e ha avuto una svolta internazionale senza precedenti nella letteratura contemporanea”.

Ed è stato proprio attraverso la drammaturgia che Fosse si è fatto maggiormente conoscere in Italia, un Paese nel quale l’autore scandinavo è riuscito sempre più a farsi apprezzare. Tra le opere di maggior successo ci sono certamente Melancholia, del 1995 ed edito in Italia da “Fandango libri”, ed Insonni. Il riconoscimento attribuitogli dall’Accademia svedese è sicuramente il più prestigioso tra quelli collezionati. Il Nobel si aggiunge infatti al Premio Internazionale Henrik Ibsen, vinto per ben due volte, insieme al Premio Ubu e all’European Prize for Literature.

Commentando alcune delle assegnazioni del Premio Nobel, Fosse si era così esposto “Quello a Pirandello era giusto, quello a Dario Fo no. Il Nobel dovrebbe andare a uno scrittore e Dario Fo non lo era. Lo stesso vale per Bob Dylan. Dargli il Nobel è stato sbagliato. Se c’era un americano a cui andava dato era John Ashbery. Ma è morto poco dopo il premio a Dylan”. Dopo aver esordito con il suo primo romanzo nel 1983 ( “Raudt, svart”, “Rosso, nero”) le sue opere sono state tradotte in più di 40 Paesi, venendo definito dalla critica internazionale il “Samuel Beckett del XXI secolo”.

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