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I dati sintetici e la privacy

NHS e il contratto con Palantir

Il 21 novembre dell’anno appena trascorso, il Servizio Sanitario Nazionale Inglese, NHS, ha firmato un contratto del valore di 330 milioni di sterline con l’azienda statunitense Palantir.

La società, nota per essere specializzata nell’analisi dei big data, è stata a tal proposito incaricata di costruire una piattaforma, la Federated Data Platform, un software “che aiuterà a collegare insiemi disparati di dati e consentirà loro di essere utilizzati in modo più efficace per l’assistenza”.

Il Norfolk and Norwich University Hospital, ospedale universitario del Servizio Sanitario Nazionale 

NHS offre assistenza medica in tutto il Regno Unito, per un totale di circa 60 milioni di pazienti, divisi fra Inghilterra, Irlanda del Nord, Galles e Scozia. È, quindi, intuibile la portata di cartelle cliniche, dati clinici e personali che il sistema deve gestire. Dati estremamente sensibili, che destano preoccupazione e fanno sorgere interrogativi circa i potenziali rischi che una loro eventuale fuga e manipolazione potrebbero rappresentare per la privacy.

La collaborazione, da un lato, sarebbe una grande opportunità. Aprirebbe la strada a future collaborazioni internazionali e sarebbe un consistente passo avanti per il progresso scientifico.

Il software sarà “federato” in tutto il NHS. Ciò significa che ogni ospedale e consiglio di assistenza integrata avrà la propria versione della piattaforma, che potrà connettersi e collaborare con le altre come una “federazione”. Ciò facilita la collaborazione tra le organizzazioni sanitarie e assistenziali, il confronto dei dati, l’analisi a diversi livelli geografici, demografici e organizzativi e la condivisione e la diffusione di nuove soluzioni digitali efficaci” delucida, infatti, in merito, il sito stesso della NHS.

La soluzione: i dati sintetici

La soluzione per ovviare al problema sembrerebbe essere quella offerta dalla Replica Analytics, il principale fornitore di tecnologie generatrici di dati sintetici.

I dati sintetici sono informazioni create artificialmente, tramite algoritmi o simulazioni, con l’obbiettivo di emulare dati del mondo reale. Dati che non sono disponibili o che devono essere mantenuti privati. 

L’aspetto innovativo e rivoluzionario di tale tecnologia è ravvisabile nell’impossibilità, teorica, di risalire ai presunti dati reali. 

Per Leonardo D’Ambrosi, Senior Lead Data Scientist di Bayer: “La scienza progredisce grazie ai dati che vengono raccolti. Siamo tutti contenti quando c’è un nuovo farmaco che cura una malattia che non era curabile prima. Questo però comporta che saranno necessari anche i nostri dati per sviluppare il prodotto”.

Ecco, quindi, che i dati sintetici aprono orizzonti fino ad ora neanche ravvisabili. Ciò che prima non era realizzabile, diventa adesso possibile: sopperire all’inevitabilità delle violazioni della privacy, e favorire, tramite l’anonimizzazione, la condivisione e l’utilizzo dei dati in nome della scienza.

È chiaro che, sebbene siano promettenti, tali tecniche debbano ancora essere testate e perfezionate.

La giusta strada pare però che si stia spianando.

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