Cultura

Fine della guerra del Peloponneso – Storia easy

Sulla fine della guerra del Peloponneso sono state scritte pagine su pagine, noi proviamo a riassumerne gli effetti👇

📹Emanuele Maria Pinto racconta la fine della Guerra del Peloponneso per la rubrica #storiaeasy di voceliberaweb

Atene si arrende e firma la sua capitolazione dopo un anno di assedio. I greci non hanno macchine da assedio quindi assediare una città significa prenderla per fame e funziona , ad Atene si parla di atti di cannibalismo prima della resa . Sparta organizza una riunione con tutti i suoi alleati per decidere cosa fare della città caduta , molti sostengono che là si debba radere al suolo . Sparta decide di intraprendere un‘altra strada. La decisione presa viene comunicata alla cittadinanza e prevede l’impossibilità di ricostituire una flotta navale e delle 180 triremi ad Atene ne restano 12, l‘abbattimento delle mura e la fine della democrazia come sistema politico di gestione della polis , si instaurerà un‘oligarchia che passerà alla storia come il periodo dei 30 tiranni. Sparta manterrà un presidio di soldati costantemente sul territorio. Perché Sparta non distrugge Atene ? Sparta sa che la Grecia si regge su due gambe , Sparta ed Atene, inoltre Sparta non ha mire da impero e aver ridotto le pretese degli ateniesi è cosa sufficiente . Inoltre molti sono i nemici a due passi dalla Grecia e adesso che Sparta è assoggettata alla Persia avere un eventuale alleato in Atene torna utile . Ci sono ancora i Cartaginesi che hanno il controllo su metà della Sicilia e che mirano prepotentemente ad un‘espansione , inoltre c‘è la Macedonia che mira anche a crescere e nello scacchiere del mediterraneo Sparta decide di mantenere gli assetti compatti senza indebolire ulteriormente la Grecia . Il ruolo delle due città che si sono fatte guerra gli ultimi trent’anni porterà però irrimediabilmente alla fine della loro egemonia in terra greca.

📷Acropoli di Atene come appare oggi
📷L’acropoli di Atene come doveva apparire nel V secolo a.C. (ricostruzione dell’UniversitĂ  di Berkeley)

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