‘Ndrangheta e Narcos: un rapporto di fedeltà.
– La ‘Ndrangheta e la sua evoluzione in America Latina
La ‘Ndrangheta, l’organizzazione criminale calabrese che si è formata intorno al XIX secolo, ha subito un’evoluzione esponenziale negli anni.
La posizione strategica della Calabria ha permesso di stringere negli anni ’80 un’alleanza con il cartello di Medellín, l’organizzazione criminale colombiana di Pablo Escobar, garantendo alla Colombia una gestione ottimale del traffico di droga in tutta Europa.
Successivamente, la ‘Ndrangheta ha allargato la sua rete commerciale collaborando anche con il cartello di Sinaloa in Messico.
Anche se la collaborazione tra le due organizzazioni criminali non è sempre stata pacifica e ha causato diverse faide nel corso degli anni, quest’alleanza continua ancora oggi con il traffico di droga e il riciclaggio di denaro sporco.
– Il porto di Gioia Tauro: il centro del traffico di droga
Il porto di Gioia Tauro, diventato operativo nel 1995, ha permesso alla ‘Ndrangheta di gestire l’80% delle spedizioni di cocaina in Europa.
Negli ultimi anni, i controlli delle forze dell’ordine e delle dogane sono aumentati, ma la ‘Ndrangheta, riuscendo ad infiltrarsi anche in altri porti italiani, continua a operare senza timore.
Nel 2021, sono state sequestrate fino a 13 tonnellate di cocaina.
– Salvatore Mancuso: Il signore della droga
Salvatore Mancuso, un potente comandante paramilitare delle Forze unite di autodifesa della Colombia (AUC), strinse un’alleanza con l’uomo d’affari italiano Giorgio Sale alla fine degli anni Novanta e all’inizio del Duemila, per collegare i clan calabresi con i paramilitari colombiani.
Le AUC erano un’organizzazione narco-paramilitare e terroristica di estrema destra che aveva acquisito il controllo di vaste aree di produzione di cocaina.
Mancuso aveva bisogno di qualcuno che lo aiutasse a riciclare il guadagno derivato dalla vendita di cocaina, quindi iniziò a cercare un uomo che avesse contatti e una certa rilevanza nel paese.
Trovò cosi, Giorgio Sale, un imprenditore italiano che possedeva un’azienda di abbigliamento di lusso e ristoranti d’élite in Colombia.
Sale oltre a fornire con le sue aziende dei luoghi di riciclaggio di denaro alle AUC, faceva rientrare nel paese i contanti che le AUC guadagnavano con il traffico di droga in Europa.
Finché queste grandi quantità di droga, trasferite ogni giorno dall’America Latina all’Europa, non suscitarono l’attenzione dell’agenzia antidroga statunitense DEA…
Infatti nel 2002, un tribunale degli Stati Uniti accusò Mancuso di traffico di droga.
Le AUC si sciolsero tra il 2003 e il 2006 a seguito dell’accordo con il governo colombiano, in cui i leader avrebbero subito una riduzione di pena in caso di ammissione di reato.
Nel 2005, Mancuso si costituì e l’anno dopo confessò il suo ruolo in massacri, corruzione e traffico di droga.
Nel 2009, testimoniò contro Giorgio e Cristian Sale, già arrestati per traffico di droga nel 2006 nell’ambito di un’indagine internazionale.
Nonostante l’arresto di Mancuso e della famiglia Sale, i rapporti tra l’America Latina e l’organizzazione criminale calabrese continuano evolvendosi ogni giorno sempre di più.
Fonte foto principale: InsightCrime