Cultura

Modica e la “dolce” cultura

Quest’anno il New York Times ha inserito moltissime mete siciliane nelle sue 52 proposte di turismo alternativo.  In una Sicilia ricca di mete suggestive, che vanno dalle zone costiere a quelle montuose, si nasconde una piccola perla di storia e tradizione.

Perché proprio Modica?

Situata nel territorio ibleo, la città fa parte della Val di Noto, Patrimonio UNESCO dal 2002 in quanto sede del Barocco siciliano. La costruzione della città è molto peculiare, infatti è possibile sia visitare il centro storico sia girare per le viuzze e scalinate tipiche della città dove perdersi in un ambiente sempre accogliente e ricco di sorprese. Solo per fare un esempio, la divisione tra le due parti della città, Bassa e Alta, è molto marcata poiché la prima presenta i principali luoghi di cultura, come un Duomo, la casa di Salvatore Quasimodo e quella del filosofo Tommaso Campailla, mentre la seconda, oltre alla seconda cattedrale, spicca soprattutto per la possibilità di visitare le quattro colline (Pizzo, Idria, Giacanta e Monserrato)  e i loro belvedere da cui ammirare la città da prospettive diverse.

Modica
📸Luca Guardo – Vista di Modica dall’alto

Tre delle “cento chiese”

Andare in giro per Modica è una continua scoperta, girando su e giù per sue infinite viuzze ci si imbatte di continuo nelle Chiese, simbolo del Barocco cittadino. Volendone analizzare qualcuna, non si può non partire dalla due Cattedrali. Nonostante nel novero dei Santi protettori della città si faccia riferimento anche alla Madonna delle Grazie, la città ha sempre percepito, anche in maniera a volte aggressiva, la competizione tra i due Santi principali: San Giorgio martire e San Pietro apostolo. Tale rivalità è nata proprio in occasione del terremoto del 1693 quando il culto dell’allora unico patrono, San Giorgio, è stato messo in dubbio dai seguaci di San Pietro in una diatriba tanto violenta da spingere addirittura il pontefice Leone XIII a elevare nel 1884 San Pietro a equo patrono di San Giorgio. Questa storia così controversa ha però permesso la formazione di due cattedrali che, vista la competizione, sono ricche di bellezze e opere d’arte.

Partendo dalla chiesa di San Pietro, essa è preceduta dalla sua iconica scalinata, circondata dalle statue dei dodici apostoli, che introduce a una facciata quasi classicheggiante, specchio dei tanti lavori di ristrutturazione. Appena entrati è possibile salire sul campanile dove ammirare Modica bassa e l’iconico orologio del Castello, simbolo della città. All’interno spicca il simulacro di Maria Immacolata e la statua di San Pietro e il Paralitico, opera ottocentesca ancora utilizzata durante la festa cittadina.

Anche la Chiesa di San Giorgio presenta un campanile dove è possibile osservare, invece, Modica alta. All’interno spiccano la Natività di Gesù sulla destra, la tela del Martirio di Sant’Ippolito ed infine il simulacro ligneo del Santo, portato in processione durante la festa cittadina del 23 aprile. La chiesa presenta anche la meridiana pavimentale, con ancora le coordinate geografiche della città, e il tesoro con la “Santa arca”, opera in argento contenente le reliquie del Santo.

📸wikipedia.it facciata delle Chiese di San Pietro e San Giorgio a Modica

Un’altra chiesa importante da citare è  sicuramente la Collegiata di Santa Maria di Betlem, gioiello artistico della cittĂ  che mescola elementi medievali e barocchi. Superata la facciata rinascimentale, si può ammirare la sua struttura a tre navate che culmina in fondo con il dipinto dell’Assunzione di Maria in cielo, opera del settecentesco Stefano Ragazzi. Questa bellissima opera è preceduta da un soffitto a finti cassettoni, unicum della Val di Noto. Lavoro artisticamente straordinario è però quello sulle due navate laterali dove spiccano Cappella Palatina e Presepe Monumentale. La Cappella Palatina si trova nella navata di destra e presenta una ambiente ottagonale dove spicca il simulacro della Vergine Maria, il tutto introdotto da un arco in stile gotico arricchito da motivi floreali e figure mostruose. Questa statua è un elemento fondamentale nella Pasqua modicana definita infatti  “Madonna vasa vasa”. Durante la festa il simulacro della Madonna e quello del Cristo risorto vengono portati in giro per la cittĂ  per poi ricongiungersi a  mezzogiorno, momento in cui avviene la “vasata”; ovvero l’abbraccio. A questo segue poi il movimento automatico della braccia della Madonna che si liberano del velo nero mostrare una veste celeste. Nella navata di sinistra è possibile ammirare invece il Presepe Monumentale, composto da piĂą di settanta statue realizzate dai Bongiovanni-Vaccaro. Oltre all’effettiva grandezza delle figure del Presepe, colpisce anche la grandissima cura con cui sono stati realizzati i lavoratori che circondano la mangiatoia.

📸Lastampa – Presepe monumentale di Santa Maria di Betlem

Cioccolato IGP

Dal 2018 quello di Modica è divenuto il primo cioccolato al mondo a ricevere il marchio IGP. Caratteristica peculiare di questo prodotto è sicuramente la lavorazione dei semi di cacao, tradizione risalente addirittura a Maya e Aztechi e probabilmente introdotta in Sicilia dagli Spagnoli nel XVI secolo. Le fave artigianali vengono tostate a 100°  per poi essere macinate a freddo su uno strumento chiamato metate, al fine di ottenere una massa di cacao puro che possa mantenere le sue proprietĂ  peculiari come l’aroma. Subito dopo il tutto viene posto a bagnomaria a 40°. Ciò che si ottiene è quindi mescolato a spezie e zucchero, a basse temperature, così da permettere a quest’ultimo di rimanere cristallizzato, creando così la tipica consistenza granulosa. La semplicitĂ  viene mantenuta anche nella forma rettangolare, definita appunto “grezza”. Il cioccolato di Modica è definito per lo piĂą “fondente” perchĂ© presenta un minimo di 50% di cacao, ma è possibile mangiarlo anche in altre varianti come cacao 75%, sale, pistacchio di Bronte, arancia, agrumi, cannella o peperoncino. Stando ai dati sull’anno da poco concluso, è stato registrato un incremento del 3,8% nella produzione di cioccolato di Modica ma soprattutto del 12% nelle vendite. La messa in commercio di quasi 4 milioni di barrette IGP dimostra come questa sia ancora una delle specialitĂ  piĂą ambite della nostra isola.

📸turismo.it, lastampa.it – Cioccolato di Modica

Come arrivare a Modica e visitarla

Modica si trova nel versante sud-orientale della Sicilia dunque se si proviene da un’altra regione è conveniente atterrare all’aeroporto di Catania o meglio ancora quello di Comiso. In generale, arrivati nelle zone orientali dell’isola basta percorrere l’autostrada A18 Siracusa-Gela (facente parte della E45) fino alla fine del tratto autostradale a Rosolini per poi immettersi SS115 e seguire le indicazioni per Ispica e poi Modica. Il tragitto è possibile in bus, grazie alle corse giornaliere del servizio AST (Azienda Siciliana Trasporti) in circa 2h, oppure in treno partendo da Catania con cambio a Siracusa in circa 3h. Arrivati sul luogo e poi  possibile usufruire del Trenino Barocco per visitare, partendo da Corso Umberto I, situato a Modica Bassa, i vicoli tipici della cittĂ  e moltissimi monumenti che comprendono anche la parte alta della cittĂ . Sempre in Corso Umberto I è possibile visitare il Palazzo della Cultura in cui si trova una sezione dedicata specificatamente dedicata al cioccolato, visitabile al prezzo di 3 €. Grazie al progetto “Cammino Mariano” è, inoltre,  possibile visitare una singola chiesa al prezzo di 2,50 €, ridotto a 1 € per i ragazzi dagli 11 ai 14 anni, oppure tutte le chiese incluse nel percorso al prezzo di 6 €, ridotto a 4 € per ragazzi dagli 11 ai 14 anni.

📸Fonte copertina: turismo.it

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