Cultura

Incipit tratto dal Prologo di “Tra la Guancia e il Collo”  la nuova silloge di Edoardo Gallo

Questa silloge vuole essere di transizione dal “qui ed ora” al “lì e poi”.                                                                       

Di rivoluzione che porta dentro quel necessario caos preludio del nuovo bello e contenitore dell’inderogabile  ribellarsi per tornare al bello.                                                                            

Ho voluto mescolare sentimenti e arti, parole e note musicali, progetti e novità, sogni ed utopie.

Troverete quindi poesia ma anche poemusia; potrete leggere ed ascoltare, leggere e vedere.                    

 Potrete ascoltare la parola e sentire la nota per così comprendere meglio il progetto PoeMusìa del quale nella silloge troverete una mia breve presentazione emotiva ed emozionale seguita dalla premessa, dal taglio più tecnico, del Maestro Giuseppe Laudanna.

Prima di andare ad iniziare la lettura della silloge ho voluto raccogliere in “5 P” (Prologo – Prefazione – Pensiero – Presentazione – Premessa) un momento di attesa e di preparazione alla lettura di “Tra la Guancia e il Collo”.

Ogni “P” appartiene ad un Protagonista che voglio ringraziare per l’amicizia sincera e il tempo che ha voluto generosamente dedicare a me ma soprattutto alla mia poesia.

Grazie quindi a  Marzia Vianello  Poeta veneziana che ha voluto scrivere parole meravigliose, preziose e attente donando a questa silloge la P_refazione e per aver realizzato con attenzione, professionalità e affetto per la mia poesia il sito internet www.edoardogallopoesia.com

Grazie a  Francesco Caliendo  Pittore espressionista partenopeo o come ama definirsi “testimone del tempo presente”, che ha appositamente dipinto l’opera omonima per dedicarla quale copertina di questo libro e lasciare inoltre un suo caro P_ensiero

Grazie a  Giuseppe Laudanna  Pianista e compositore sannita che sa trasformare ogni parola in nota e così ogni poesia in una PoeMusìa, e per questo nostro progetto ha voluto dedicare una sua particolare P_remessa

A me ho voluto riservare questo P_rologo e la P_resentazione di PoeMusìa.

Nella silloge troverete alcune poesie abbinate a un QR Code il quale vi condurrà ad una PoeMusìa caricata sul canale YouTube edoardogallopoesia.

Potrete così accompagnare la lettura con l’ascolto e la visione di un file video

Sperando di avervi incuriosito vi ringrazio per l’attenzione che dedicate e dedicherete alla poesia e al vostro sentire senza il quale nessun cuore può battere veramente.

Prefazione di Marzia Vianello – Poeta

Ce lo fa capire già dal titolo, Edoardo Gallo, che la sua declinazione poetica dell’amore è un moto di corporeità.

In “Tra la guancia e il collo”, infatti, lo spazio della poesia diventa luogo del desiderio, erotico e naturale; diventa luogo della passione, tanto fisica quanto mentale.

Una fisicità che, in prima approssimazione, viene confermata dalla convergente tensione, intellettuale e propriamente erotica, che profila, definisce e dà compattezza all’intero corpus poetico.

Ma quale che sia l’universo umano considerato, il corpo, per Edoardo Gallo, non simbolizza una genericità, la doxa: ma vi si oppone strenuamente.  Quel corpo, quei tratti di corpo, non sono da leggersi come mera superficie di piacere, come immediatezza, urgenza, della presenza bensì come profondità: non rimandano alla sembianza ma all’essere.

In questo senso, Edoardo Gallo non teme di “ex-porsi”, di scrivere di sé compiendo lo sforzo di non incrinare quel corpo profondo che compone la matrice del suo immaginario poetico.

Ecco che, allora, le immagini tattili, sensoriali, corporee che egli ci presenta e che, evidentemente, sono la tappezzeria della sua vita interiore, ci appaiono decisamente perspicue.

Prediligendo, con esibita e disinibita libertà, forme poetiche lineari e decifrabili, Edoardo Gallo fa in modo che anche il linguaggio poetico assuma la dimensione, quasi concreta, di un corpo con cui sviluppa – e noi con lui – un rapporto pervaso di erotismo.  Anche quando di corpo non scrive, ma di natura: una natura intesa come luogo metaforico più che reale, ovviamente, che sa cogliere in sé quei dettagli e quello stato d’animo sempre più sovrastante mano a mano che si legge come volesse indicarci la porta d’accesso a uno stadio soprasensibile del desiderio, un fremito, una trepidazione che Gallo ha il potere, attraverso la parola poetica, di portare al di fuori dei suoi stessi versi, in un punto altro.

E se da un lato desiderio, piacere, intimo godimento costituiscono modalità di risposta del corpo alla testa, dall’altro “Tra la guancia e il collo” ci pone, come punto di partenza, una captazione sensoria che sappia dispiegare il corpo semantico a guisa di “spazio di seduzione” nel quale l’autore e il suo lettore si trovano.

Si sente la presenza del desiderio nella scrittura, una scrittura marchiata dai connotati fisici in una sorta di stereofonia del piacere, dove la poesia risuona come scrittura musicale, quella stessa a cui Edoardo Gallo ci ha già abituati con Poemusia: non è un caso, insomma, che si possa provare un sottile piacere nella lettura di queste poesie.  Perché è così che fa Edoardo Gallo: passa attraverso il corpo del lettore permettendosi la libertà di esprimere quell’imaginarius concatenato al sentire di un soggetto.

E’ in questa soglia, in questa crepa che, “Tra la guancia e il collo”, assume la sfumatura di un cieco quanto sensuale monologo poetico dove l’amore è un amore probante che certamente deve essere inteso come amore vissuto, amore ricordato e che, Edoardo Gallo, con la sua poesia, sa raffigurare,

sa ritrovare anche se, quale amore effettivamente vissuto anzi, proprio perché in quanto vissuto, amore ormai perduto.

NOTE SULLA COPERTINA del LIBRO

L’opera in copertina è stata creata appositamente per la silloge “Tra la Guancia e il Collo dal Maestro Francesco Caliendo, espressionista partenopeo

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