Il pianeta simile alla Terra: TOI 700e
È stato scoperto a 41 anni luce di distanza un secondo sosia della Terra, orbitante intorno alla stella TOI 700.
Il nuovo pianeta, denominato TOI 700e, formalmente classificato come Lhs 475 b, è grande circa il 95% della Terra e si trova a una distanza tale dalla sua stella da poter avere acqua liquida in superficie.
La scoperta, pubblicata su Astrophysical Journal Letters, è stata fatta da astronomi italiani dell’Osservatorio di Campo Catino (vicino Frosinone) grazie al telescopio spaziale Tess, ed è stata annunciata in occasione dell’incontro dell’American Astronomical Society a Seattle dalla responsabile dello studio, Emily Gilbert, del Jet Propulsion Laboratory della Nasa.
Il rinvenimento è stato infatti possibile grazie al lavoro degli italiani Giovanni Isopi, Franco Mallia e Aldo Zapparata, che hanno verificato attentamente la presenza di falsi positivi nei dati, oltre ai vari ricercatori Internazionali.
Il gruppo di ricerca è stato guidato da Kevin Stevenson e Jacob Lustig-Yaeger, entrambi del laboratorio di fisica applicata della Johns Hopkins University a Laurel, nel Maryland.
Il loro team, ha scelto di studiare e approfondire il pianeta con il telescopio spaziale Webb dopo aver esaminato attentamente i dati del Transiting Exoplanet Survey Satellite della Nasa, che suggerivano l’esistenza del pianeta.
Lo spettrografo nel vicino infrarosso (NirSpec) di Webb ha catturato il pianeta in modo semplice e chiaro con solo due osservazioni di transito.
Il nuovo pianeta sarà in futuro oggetto di osservazioni più dettagliate sempre effettuate con il telescopio spaziale James Webb per determinare la composizione e verificare l’eventuale presenza di atmosfera.
![Illustrazione del pianeta TOI-700e](https://www.voceliberaweb.it/wp-content/uploads/2023/01/TOI700e_art-scaled-1-1024x576.jpg)
“Non c’è dubbio che il pianeta sia lì. I dati incontaminati di Webb lo convalidano”
Lustig-Yaeger
“Il fatto che sia anche un piccolo pianeta roccioso è impressionante per l’osservatorio” ha specificato Stevenson.
“Questi primi risultati osservativi da un pianeta roccioso delle dimensioni della Terra aprono la porta a molte possibilità future per studiare le atmosfere dei pianeti rocciosi con Webb, che ci sta avvicinando sempre di più a una nuova comprensione dei mondi simili alla Terra al di fuori del Sistema Solare, e la missione è solo all’inizio”
Mark Clampin, direttore della divisione di astrofisica presso il quartier generale della NASA a Washington
L’Esa sottolinea che tra tutti i telescopi operativi, solo Webb è in grado di caratterizzare le atmosfere degli esopianeti delle dimensioni della Terra.
“I dati dell’osservatorio sono bellissimi. Il telescopio è così sensibile – ha osservato la scienziata- che può facilmente rilevare una serie di molecole, ma non possiamo ancora trarre conclusioni definitive sull’atmosfera del pianeta”
Erin May, scienziata del laboratorio di fisica applicata della Johns Hopkins University
![Zona abitabile.](https://www.voceliberaweb.it/wp-content/uploads/2023/01/TOI_700_System_HabZone_Banner-1024x577.jpg)
Ma attenzione quando gli astronomi definiscono un esopianeta “potenzialmente abitabile” non significa che abbiano trovato possibili tracce di vita, ma che il corpo celeste si trova in una posizione potenzialmente favorevole a ospitare le condizioni adatte alla vita.