CulturaGeneraleMusica

Il “Der Spiegel”, lo spartito che si può leggere al contrario

Prende il nome di “Der Spiegel” ed è una delle migliori rappresentazioni dell’uso di precise tecniche di scrittura alle quali un compositore può ricorrere. Soprannominato anche “The Mirror”, si fa riferimento ad un brano per due violini, in cui la partitura che ciascun musicista deve eseguire si ricava leggendo la parte opposta dell’altro violinista e capovolgendo quindi lo spartito stesso di 180 gradi. La realizzazione di un’opera del genere viene affidata certamente a precise tecniche di armonia e al necessario rigore tecnico.

Il possibile compositore

Il brano viene attribuito ad uno dei più celebri compositori quale Wolfgang Amadeus Mozart e si può sicuramente considerare il più famoso esempio di “palindromo musicale”. Lo stesso Mozart si è sempre contraddistinto, oltre che per l’eccezionale talento, anche e soprattutto per una tecnica che è il risultato di un perfetto connubio fra competenza musicale e abilità logico-matematiche. Il compositore austriaco, anche attraverso esperimenti del genere e il ricorso a differenti sistemi, è riuscito a rivoluzionare il modo di concepire la musica dal settecento in poi.

Un brano palindromo

Lo spartito, che nella traduzione italiana prende appunto il nome di “Specchio” (The Mirror), si caratterizza quindi per la particolare modalità con la quale può essere interpretato. Come per una parola palindroma, la cui lettura non muta se effettuata da un senso verso l’altro e viceversa, un palindromo musicale si contraddistingue per offrire la stessa melodia indifferentemente dal verso in cui viene letto e suonato. Proprio per questo motivo, nell’interpretazione di questo brano i due violini si dispongono l’uno di fronte all’altro al fine di poter ricavare la propria partitura da quella rovesciata dell’altro. Ciò risulta possibile poiché tutte le note, essendo “specchiate” presentano una diversa disposizione sul pentagramma (naturalmente fa eccezione il “sì”, considerato che lo stesso conserva invariata la sua collocazione nella riga centrale del pentagramma stesso).

Anche se qualcuno ritiene ancora dubbia l’attribuzione del pezzo a W. A. Mozart, il “Der Spiegel” è certamente una delle opere più importanti della storia musicale del settecento, essendo il frutto di un lavoro in cui l’estro e la spontaneità, che hanno portato certamente alla creazione di innumerevoli opere nella musica, ma in generale in tutto il mondo dell’arte, sono state superate dall’impiego della più rigorosa tecnica e da un modo di concepire la composizione quasi del tutto matematico.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *