La moda e il body positive: un rapporto complesso
Dal latino modus ovvero norma, regola, discrezione, la “moda” in realtà elogia e denigra allo stesso tempo l’esagerazione anche se, fino a qualche anno fa, fuori dal mondo dello spettacolo e della passerella, lo strano era pesantemente criticato.
Oggi, invece, il confine fra eccessivo e ordinario nel modo di vestire si sta andando perdendo: la moda è diventata personalità, espressione di sé. Le nuove generazioni, costantemente attive, non vogliono limitarsi neanche in questo per cui le loro azione rivoluzionaria calpesta i precedenti cannoni di bellezza e le norme di costume. Ciò non è più visto come un problema: troppo grassi, troppo magri, finché si pone attenzione alla salute e si sta bene con sé stessi, si é liberi d’indossare ciò che si vuole, senza sentirsi giudicati. Un corpo sano è ciò che di più bello dovrebbe esserci e cercare di modificarne la costituzione per rientrare in dei canoni imposti dalla società è qualcosa di anormale, che purtroppo sta alla base di tanti disturbi (per lo più alimentari ma non solo).
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In questo contesto, molte donne famose hanno contribuito alla diffusione del “Body positive” ovvero l’accettazione e la valorizzazione di tutti i corpi: tra queste troviamo Ashley Graham, Dani Miller e Rihanna.
Grazie alla condivisione sui social questo messaggio, per fortuna, raggiunge sempre più persone. Se però facciamo un salto indietro e riflettiamo, notiamo che effettivamente “le veneri”, sin dai tempi più antichi, non sono mai state prodotte in serie… E allora: perché le Barbie moderne devono esserlo?
Pensieri di questo tipo dovrebbero guidarci verso una rivalutazione dell’individualità e verso il cambiamento della società odierna che, nonostante abbia fatto molti progressi, ancora è ben lontana dall’accettazione completa e reale del pensiero relativo al body positive. Ma la “nuova” moda, libera, intraprendente e senza più i diktat di una volta, per fortuna comincia a sostenere questa sana tendenza.