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Calabria, il progetto “Liberi di scegliere” è ora legge

In Calabria “Liberi di scegliere” diventa legge. Nella giornata di giovedì presso Palazzo Campanella, sede del consiglio regionale calabrese, il progetto di contrasto alla criminalità organizzata, volto principalmente alla salvaguardia dei minori dai contesti malavitosi, è stato approvato all’unanimità come legge regionale.
Proprio nella già richiamata ottica di strappare i più giovani da contesti criminali entro i quali gli stessi sono spesso vincolati da un’eredità culturalmente distorta, l’impegno dello Stato deve essere ancora più importante. In questo contesto il protocollo “Liberi di scegliere”, risultato del lavoro e dell’impegno del Dott. Roberto Di Bella, già Presidente del Tribunale per i minorenni di Reggio Calabria ed oggi Presidente del Tribunale per i minorenni di Catania, si è rivelato uno più efficaci nella lotta alla mafia e alla devianza minorile, come da sempre sottolineato anche dalla Dott.ssa Bruna Siviglia, Presidente dell’Associazione Biesse che ha promosso lo stesso progetto.

La legge appena approvata, frutto della volontà e della cooperazione di diverse figure all’interno del Consiglio regionale quali Pasqulina Straface, Valeria Fedele e Filippo Mancuso, Presidente della stessa Assemblea, prevede poi il ricorso a più “strumenti” utili a consegnare a molti ragazzi la possibilità di costruirsi un futuro, di pensare liberamente al proprio avvenire.

Fra le varie misure è da sottolineare l’istituzione di diverse borse di studio, capaci di evidenziare come la cultura e l’istruzione siano elementi adatti a rendere indipendenti e liberi coloro che sono schiavi dell’ignoranza e vittime di logiche criminali. Su quest’ultimo concetto lo stesso Dott. Di Bella ha più volte richiamato l’attenzione, sottolineando come uno dei fenomeni da contrastare nella lotta alla devianza minorile sia quello della dispersione scolastica che, soprattutto nell’area catanese, interessa sempre più giovani.

Alla conclusione della seduta dell’Assemblea, proprio il Dott. Di Bella si è detto soddisfatto del risultato raggiunto, soprattutto alla luce di un duro lavoro portato avanti negli anni e che oggi non può non vederlo felice innanzi alla collaborazione di tutti coloro che “intendono tutelare la libertà come bene primario”.

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