Lo stemma papale di Leone XIV, il significato
Papa Leone XIV è il successore di Papa Francesco. Il conclave ha trovato nella figura del cardinale Robert Francis Prevost la nuova guida della Chiesa. Dopo la sua elezione dello scorso 8 maggio, Leone XIV ha scelto il proprio stemma papale, elemento distintivo di ogni successore di Pietro. In esso vengono racchiusi molteplici elementi e simboli capaci di racchiudere la visione pastorale e spirituale del pontefice.
Lo stemma papale di Leone XIV
Lo stemma scelto da Papa Prevost mette insieme molteplici richiami della sua missione pastorale e della sua visione ecclesiastica. Esso risulta diviso in due parti, quella in alto a sinistra presenta su sfondo azzurro un giglio bianco, simbolo di purezza che viene spesso associato alla Vergine Maria, al tempo stesso indicatore di una Chiesa che vuole essere chiara, semplice e trasparente. L’altra metà su sfondo chiaro ha un’immagine che richiama l’Ordine di sant’Agostino. Nello specifico ci sono un libro chiuso e un cuore trafitto da una freccia poggiato sulla copertina dello stesso. Il riferimento è chiaramente all’esperienza di conversione di Sant’Agostino riassumibile nell’espressione latina “Vulnerasti cor meum verbo tuo” e traducibile in “Hai trafitto il mio cuore con la tua Parola”. Il cuore trafitto simboleggia poi l’amore misericordioso e sofferente di Gesù Cristo, esprime la spiritualità del sacrificio e della compassione, temi appartenenti proprio alla tradizione agostiniana. Dietro allo scudo figurano le chiavi incrociate, simbolo del potere spirituale (chiave d’oro) e temporale (chiave di argento) della Chiesa, dal pontificato di Pietro ad oggi. Svetta in alto infine la mitra papale.

Il motto
Insieme allo stemma papale Leone XIV ha diffuso anche il proprio motto, il quale figura al tempo stesso alla base del proprio simbolo. L’espressione che Prevost ha scelto è “In illo uno unum”. Anche in questo c’è un richiamo a Sant’Agostino, in particolare alle parole che il Santo ha pronunciato in un Sermone, cioè “l’Esposizione sul Salmo 127“. La rispettiva traduzione risulta essere “Nell’unico [Cristo] siamo uno”, sottolineando la comunione e l’unione tra fedeli e la Chiesa stessa. Già in un’intervista del 2023 Prevost spiegava: “Come si evince del mio motto episcopale, l’unità e la comunione fanno parte proprio del carisma dell’ordine di Sant’Agostino e anche del mio modo di agire e pensare. Penso che sia molto importante promuovere la comunione nella Chiesa e sappiamo bene che comunione, partecipazione e missione sono le tre parole chiave del Sinodo. Quindi, come agostiniano, per me promuovere l’unità e la comunione è fondamentale. Sant’Agostino parla molto dell’unità nella Chiesa e della necessità di viverla”.