Tornano in Italia 60 reperti archeologici dal valore di 20 milioni di euro
Grazie ai Carabinieri per la Tutela del Patrimonio Culturale (TPC) e del New York County District Attorney’s O ce (DAO), sono stati scoperti negli USA 60 reperti archeologici commercializzati illegalmente e riportati finalmente in Italia.

I reperti in questione appartengono alle civiltà romana, etrusca, magnogreca e apula e la datazione si colloca fra l’VIII secolo a.C. e il I secolo d.C..
Questi non solo hanno un grande valore culturale, ma anche economico, infatti tutti e 60 i reperti valgono all’incirca 20 milioni di euro.
Della scoperta dei reperti non si è avuta alcuna notizia, e dopo essere stati saccheggiati da tra canti internazionali, sono stati immediatamente venduti, molti di questi appartenevano infatti a collezioni private statunitensi, tra cui uno dei più celebri collezionisti d’arte antica nel mondo a cui è stato vietato a vita l’acquisto di antichità.
Il 23 gennaio, il ministro della Cultura, Gennaro Sangiuliano, insieme alle autorità americane nella Sala Spadolini del Collegio Romano ha presentato tutti i reperti dicendo “Il Nucleo è un’eccellenza fatta di uomini e donne con altissima professionalità, ma anche con il cuore e la consapevolezza del valore strategico per l’Italia di questi beni che non sarebbero mai tornati nel nostro Paese se non ci fosse stata questa determinazione. Quello che è avvenuto è il frutto di un’attività corale e di una collaborazione internazionale”.

Alcuni dei reperti più importanti e preziosi che sono stati ritrovati sono un a resco pompeiano che ra gura ‘ Ercole fanciullo con serpente’ del I secolo d.C., una testa marmorea di Atena, una kylix a sfondo bianco e un busto in bronzo.
Il sottosegretario alla Cultura, Vittorio Sgarbi, pensa che tra le 60 opere potrebbero esserci dei falsi, ma le autorità statunitensi e dell’Arma dei Carabinieri hanno fatto sapere che non c’è alcun motivo di dubitare dell’autenticità dei reperti.
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