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Jean Calogero: il pittore siculo tra Parigi e Aci Castello

Passeggiando lungo la costa lavica di Aci Castello, si può ancora sentire la forte brezza di un’arte visionaria, teatrale, quasi fiabesca. È quell’ebbrezza lasciata da Jean Calogero, uno dei pittori siciliani più originali del Novecento, capace di fondere la Sicilia alla grande pittura europea.

Un artista dalle doppie origini

Nato a Catania il 20 agosto 1922, Giovanni Calogero, in arte Jean, cresce con una vocazione artistica precoce. Dopo la guerra, decide di trasferirsi a Parigi, dove si iscrive presso l’École des Beaux-Arts e viene presto riconosciuto come talento emergente. Lì, nella capitale francese, spicca accanto ai grandi nomi dell’epoca, costruendo una carriera internazionale, senza però dimenticare le sue origini siciliane.

Il suo stile, spesso definito “fantastico”, fonde l’illustrativo al surreale, il simbolismo alla satira sociale. Nelle sue opere possiamo notare maschere, musicisti, bambini, animali, case colorate e scenari popolari, i quali alludono al circo e alla commedia dell’arte.

Il territorio del cuore

Se Parigi rappresentò i suoi esordi, Aci Castello rimase sempre il luogo che lo vide crescere, sia a livello umano che artistico. In una villa affacciata sul mare, Jean Calogero dipinse per decenni, tra profumi meridionali e i suoi ricordi più intimi. Oggi quella casa è diventata l’Atelier Jean Calogero – Casa Museo, aperto al pubblico su prenotazione, e custodisce centinaia di opere, bozzetti, lettere e fotografie.

Un’eredità viva

Nel 2010, il Comune di Aci Castello ha omaggiato il pittore dedicandogli una sala del suo Castello Normanno. Tre le sue opere più rilevanti possiamo citare “Riviera dei Ciclopi”, “Aci Trezza” e “Aci Castello”, le quali testimoniano il suo legame profondo con il territorio. Oggi la genialità artistica di Calogero viene citata da collezionisti, critici e giovani artisti, affascinati dalla sua concezione di memoria mescolata alla magia.

Conclusione

Jean Calogero è stato molto più di un pittore: è stato un narratore visivo dell’anima siciliana. Un artista capace di trasformare la vita quotidiana in poesia, la provincia in palcoscenico, e di dare un colore anche ai sentimenti più malinconici. In un’epoca che ricerca un forte senso di autenticità, il suo mondo fantastico è tutt’ora dirompente, con la potenza silenziosa dell’immaginazione.

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