Serie C – Catania, la stagione del rimpianto. E adesso?
Play-off ancora fatali: all’Adriatico l’amaro epilogo di un’annata vissuta tra alti e bassi, senza centrare l’obiettivo. Tra certezze(poche) e dubbi(ancora tanti), da cosa ripartirà il club etneo?

Speranza, attesa, delusione. Altro giro, altra corsa e il sogno di agguantare la Serie B che si infrange nuovamente sullo scoglio dei play-off. E’ in quei quattro lunghissimi minuti, tra il momento in cui Montalto deposita la palla in rete e l’istante in cui il Var convalida (alimentando illusioni di rimonta), che in un certo senso è racchiusa la summa dell’intera stagione 24/25, dall’inatteso blocco del mercato in estate, quando il progetto di una grande annata era in costruzione, fino alla doppia sfida con gli abruzzesi. Cadute e risalite, il sogno che ora sembra sbiadire e ora riprende colore, la speranza che diventa illusione, per poi tramutarsi in amarezza allo scontro con la dura realtà : stesso epilogo, anche l’anno prossimo sarà Serie C.
Un altro anno, come gli ultimi dieci, lontano dal calcio che conta. Un altro anno, come gli ultimi dieci, ad inseguire quella promozione in cadetteria a volte soltanto sfiorata, mai più ottenuta sul campo, sperando in un finale diverso.
Quale futuro? I giorni della delusione ancora da smaltire lasciano però un pensiero. Il Catania ha disputato un campionato molto migliore del precedente, partendo in modo migliore e ritrovandosi sul più bello per dare l’assalto a quell’obiettivo, sempre lo stesso, l’unico possibile in questa categoria. Tuttavia non è bastato a centrarlo, con il colpevole rammarico di non essere stati in grado di puntare direttamente al (B)ersaglio grosso, in un torneo che sino alle battute finali ha visto regnare la mediocrità e l’incertezza. E adesso? E’ in quella frase di un affranto mister Toscano, pronunciata a pochi minuti dalla cocente eliminazione dell’Adriatico, che è contenuta la gravitas, già decisiva, dei passaggi successivi: “Nei prossimi giorni mi siederò con calma a parlare con la società ”.
Dalla permanenza o meno del pluridecorato tecnico reggino (su cui è forte l’interesse di altri club di C) molto si capirà circa le effettive mire del club. Ma i matrimoni si celebrano(e si fanno proseguire) sempre in due, ed è proprio dal fronte societario che si attendono, in tempi stretti, le risposte più importanti su cosa attendersi dalla prossima stagione. La società sarà disposta ad accontentare fino in fondo le richieste del suo allenatore, fornendogli strumenti e condizioni di lavoro(strutture) idonei alla programmazione e alla disputa di un campionato finalmente di vertice? Quale sarà il ruolo operativo di alcune delle figure che orbitano attorno al Catania senza ancora un ruolo preciso(segnatamente quella di Alessandro Zarbano)? Questioni fondamentali ancora aperte, cui una seria programmazione dovrebbe dare risposte, e alla svelta.
Il business plan presentato al Comune nel 2022 prevedeva l’approdo in B entro due anni dal ritorno tra i pro. Quello che arriva sarà il terzo consecutivo dell’era Pelligra in terza serie, e se un traguardo sportivo non è certo determinabile da dietro la scrivania, doveroso sarebbe trarre insegnamento dagli errori di due annate obiettivamente fallimentari, affinchè non si ripetano.
Tanti gli interrogativi, ad oggi una sola la certezza: all’orizzonte si profila l’ennesima stagione in Serie C, con la speranza di portarla a termine, se non con il risultato che tutti auspicano, quantomeno senza rimpianti, quelli che costellano, fin dal suo principio, la stagione che si è appena conclusa.

📸Copertina: Catania FC