Michelangelo Albertazzi: Da “nuovo Maldini” al ritiro a 27 anni
Sono tante le meteore che sono apparse nel nostro campionato. Giocatori che si pensava avessero un radioso futuro davanti, ma che in realtà hanno deluso le aspettative. Una di queste è Michelangelo Albertazzi, il quale era considerato il “nuovo Maldini”.
L’inizio carriera e il paragone con Maldini

Michelangelo Albertazzi nasce a Bologna il 7 gennaio 1991. Cresce nel settore giovanile del Bologna dove mostra delle qualità molto interessanti. Ad accorgersi del suo talento è l’Arsenal, che gli propone un contratto di 250 000 euro all’anno per 3 stagioni, ma l’offerta viene rispedita al mittente.
Successivamente Albertazzi passa al Milan e con la Primavera dei rossoneri si porta a casa due trofei, ossia il Campionato Berretti 2008-2009 e la Coppa Italia Primavera nella stagione seguente. Alla luce di questi successi con la Primavera milanese e vista la sua duttilità che gli permette di giocare sia come difensore centrale che come terzino sinistro, l’accostamento con la leggenda dei rossoneri Paolo Maldini viene quasi spontaneo.
È arrivato il momento di giocare “coi grandi”, dunque viene ceduto in prestito prima al Getafe, dove non gioca nemmeno una partita, e poi al Varese, dove riesce a debuttare in Serie B ma colleziona appena 2 presenze.
Gli anni turbolenti all’Hellas e il ritiro
Il 31 luglio 2012 il Milan cede Albertazzi all’Hellas Verona con la formula del prestito con diritto di riscatto sulla comproprietà del cartellino del giocatore. A Verona riesce, finalmente, a trovare un po’ di spazio e gioca un totale di 15 match tra Serie B e Coppa Italia. Trova anche il suo 1° gol tra i professionisti in occasione della sfida valida per la 18^ giornata di Serie B contro l’Ascoli. Il Verona termina il campionato al 2° posto e conquista la promozione in Serie A.
L’Hellas decide di riscattare il giocatore emiliano e diventa comproprietaria del suo cartellino. Albertazzi debutta in Serie A il 24 agosto 2013, proprio contro il Milan e disputa 15 partite nella massima serie calcistica italiana. Nell’estate 2014 torna al Milan, in seguito alla risoluzione della comproprietà alle buste e debutta coi rossoneri il 27 gennaio 2015 in occasione della partita contro la Lazio valevole per i quarti di finale di Coppa Italia.
L’anno successivo torna all’Hellas, stavolta a titolo definitivo, e firma un contratto triennale. Ma nella stagione 2015-2016 è vittima di numerosi infortuni e fa registrare solamente 10 presenze in stagione. Ma è proprio il 2016 l’anno in cui la sua carriera ha una burrascosa frenata: Albertazzi subisce la rottura del legamento crociato di un ginocchio ed è costretto a saltare tutta l’annata.
Tornato dall’infortunio il difensore viene messo fuori rosa, ufficialmente per inidoneità atletica e tecnico-tattica. Scoppia il caos ed inizia una vera e propria battaglia legale tra Albertazzi e la società scalingera. Il nativo di Bologna si rivolge al Collegio Arbitrale e vince, ottenendo un risarcimento di 57.000 euro, oltre al diritto di partecipare agli allenamenti. Ma il classe ’91 viene praticamente isolato: escluso dalle riunioni tecniche e divieto di pranzare e cenare con i compagni di squadra. Ordunque, si rivolge nuovamente al Collegio Arbitrale ed ottiene un altro risarcimento e si svincola dalla squadra.
Nell’estate del 2018 firma con il Livorno e debutta con i toscani il 5 agosto in Coppa Italia, tornando così a giocare una partita dopo più di 2 anni. Con gli amaranto, però, scende in campo solo 6 volte e a fine anno dice addio al calcio, a soli 27 anni. Gli infortuni e la spiacevole vicenda di Verona, oltre al paragone troppo affrettato con Maldini, hanno decisamente stroncato la carriera di MIchelangelo Albertazzi.
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