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Meteore: Gino Peruzzi, la vera storia del ‘nuovo Zanetti’

Partito dall’Argentina con la benedizione del capitano nerazzurro🙌 – “Ricorda me da giovane!” – alle falde dell’Etna non lascerĂ  un grande ricordo. Un anno e mezzo in Italia, poi il rientro in patria👇

Gino Peruzzi
📸spaziocalcio – Presentazione di Gino Peruzzi come nuovo calciatore del Catania(13/08/2013) – voceliberaweb

Un paragone scomodo. Quante volte nel mondo del calcio abbiamo visto calciatori non riuscire a reggere il peso della pressione. Quante volte un paragone scomodo, e indebito, è stato nocivo per la crescita di un giovane talento. Nel caso di Gino Peruzzi – vecchia conoscenza catanese – il paragone è stato ancora piĂą incisivo, visto e considerato che a proferirlo per primo fu una leggenda assoluta come Javier Zanetti.

Bisogna riavvolgere il nastro fino all’annata 2012/13 della Primera Division. Il massimo campionato argentino è giunto alla sua 83esima edizione e per la prima volta nella storia si disputa con la formula dei tornei Inicial e Final, con le due squadre vincitrici a giocarsi il titolo di Campione d’Argentina in una finalissima su campo neutro. In quella stagione ad arrivare fino in fondo sono il VĂ©lez Sarsfield(vincitore del torneo Inicial 2012) e il Newell’s Old Boys(vincitore del torneo Final). Il 29 Giugno del 2013, allo stadio ‘Malvinas Argentinas’ di Mendoza, si gioca la finalissima del calcio argentino, che vedrĂ  emergere vittorioso il VĂ©lez grazie ad un gol siglato dall’ex Genoa Lucas Pratto.

Tra le fila di quella squadra (che annovera elementi quali Fernando Gago, Facundo Ferreyra e Santiago Silva) spicca il ventunenne terzino destro Peruzzi, capace di imporsi a forza di belle prestazioni come uno dei migliori prospetti del campionato albiceleste, attirando su di sĂ© l’interesse di club europei di prima fascia (tra cui il Manchester City). A parlare di lui in un’intervista è nientepopodimeno che Javier Zanetti, bandiera dell’Inter e della Nazionale argentina. Chiamato a fare dei nomi di potenziali crack tra i talenti argentini del periodo, l’allora capitano nerazzurro spende parole importanti per il giovane difensore, addirittura indicandolo come suo possibile erede.

Nell’estate del 2013, quando Peruzzi è vicinissimo a firmare con gli inglesi del Sunderland, un infortunio piuttosto serio(parziale lesione dei legamenti del ginocchio) lo costringe a due mesi di riabilitazione, facendo saltare un affare praticamente giĂ  concluso. A quel punto, a piombare deciso sul giocatore è invece il Catania, che il 13 agosto ne annuncia l’acquisto dal VĂ©lez per una cifra che non viene resa nota. La societĂ  etnea, reduce da uno storico ottavo posto in Serie A, negli anni è diventata un’oasi felice per diversi calciatori provenienti dal Sudamerica, e in particolar modo dall’Argentina. Lo stesso Peruzzi spera di proseguire nel solco tracciato dai predecessori e di sfruttare l’esperienza in Sicilia come trampolino di lancio per il grande calcio europeo.

Purtroppo per lui le cose andranno in modo diverso. Nel campionato seguente al record di punti in massima serie, i rossazzurri arrancano nei bassifondi della classifica. Causa infortunio patito in estate, l’esordio di Peruzzi con la nuova maglia slitta al primo dicembre nella gara casalinga persa per 3-1 contro il Milan. Un’avventura iniziata male e che prosegue peggio, con l’esterno difensivo che si lascia risucchiare nel vortice di negativitĂ  di una stagione che per gli etnei si concluderĂ  con la retrocessione in Serie B. Unica gioia è il gol segnato al ‘Massimino’ contro la Lazio il 16 febbraio del 2014, per sancire una delle poche vittorie del Catania in quell’annata buia.

Gli ulteriori mesi dell’argentino in Italia saranno solo sei: a gennaio del 2015 si concretizza il ritorno in patria, al Boca Juniors. Da lì in avanti una sfilza di casacche, tutte di squadre sudamericane, senza piĂą tornare in Europa. Oggi Peruzzi ha trentadue anni e veste la maglia dell’Atl. Tucumán. E cosa è rimasto di quella giovane promessa per la quale si era speso uno come Zanetti? Solo un ricordo lontano.

📸www.primocanale.it

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